ManduriAmbiente: a Bari si riapre la discussione sull’ampliamento della discarica di contrada La Chianca. Il PAUR non è stato ancora concesso.
Si è svolta questa mattina a Bari presso la Regione Puglia l’audizione in V Commissione Consiliare avente ad oggetto: “Discarica ManduriAmbiente in località La Chianca”. Criticità; rischio Ambientale e Sanitario del Territorio di Manduria.Si tratta dell’aggiornamento sulla questione “sopralzo” della discarica. Una vicenda che, dopo l’ultima conferenza di servizi del 31 Gennaio scorso, si pensava fosse ormai conclusa. Invece il Paur a quanto pare non è stato ancora concesso. La richiesta di fare il punto in commissione da parte del consigliere regionale Massimiliano Di Cuia è stata accolta e sono tornate a riunirsi le parti interessate.
Oltre ai due consiglieri regionali Massimiliano Di Cuia e Marco Galante, l’Assessore regionale all’Ambiente Serena Triggiani che, nominata a fine aprile, dispone anche delle deleghe a Ciclo rifiuti e bonifiche, erano presenti un rappresentante di Ager, uno della Asl e la delegazione del comune di Manduria composta dall’Assessore all’Ambiente Katia Fusco (in sostituzione del sindaco), il consigliere Vito Perrucci e il presidente del Consiglio comunale Gregorio Dinoi.
I consiglieri regionali hanno evidenziato ancora una volta le criticità presenti sul territorio di Manduria che ha già dato un forte contributo dal punto di vista ambientale e per il quale non bisogna più chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini di Manduria.
L’assessore all’Ambiente del Comune di Manduria Katia Fusco ha rappresentato tutti i suoi dubbi sul rilascio del PAUR sia dal punto di vista tecnico (perché comunque non è stato acquisito, ancora ad oggi, il parere favorevole da parte della Asl) che sulle criticità emerse sul territorio in relazione all’inquinamento dei pozzi spia e alle molestie olfattive dovute alla concentrazione di impianti presenti quali la discarica Li Cicci, la discarica ManduriAmbiente e l’impianto di Eden 94. L’Assessore Fusco ha, quindi, chiesto agli organi competenti che il rilascio del PAUR possa essere valutato considerando la presenza di tutti gli impianti esistenti. Ha, inoltre, sottolineato che, l’eventuale ampliamento della discarica sul territorio di Manduria, sarebbe conseguenza dell’inerzia da parte della Regione Puglia di prevedere degli ulteriori impianti di trattamento dei rifiuti. I cittadini di Manduria, in definitiva, dovrebbero continuare a subire disagi perché la Regione non è stata in grado, fino ad oggi, di prevedere nuovi impianti che possono dare comunque una risposta a quella che è l’emergenza dei rifiuti. Di contro l’Assessore Fusco ha evidenziato tutto l’impegno della comunità manduriana di seguire un percorso di sostenibilità ambientale che è stato in più occasioni certificato: partendo dal livello di raccolta differenziata che, da una percentuale del 34% oggi ha raggiunto il 70,48%, proseguendo poi con tutte le attività di educazione ambientale effettuate nelle scuole e tra i cittadini con l’aiuto di associazioni, per finire con le iniziative intraprese per la formazione del PEBA, del PUMS, del traguardo della certificazione Internazionale della BANDIERA BLU. Questo percorso di sostenibilità avviato dal Comune di Manduria – afferma ancora Fusco – contrasta con le scelte che, a livello regionale, si vorrebbero effettuare. L’eventuale autorizzazione all’ampiamento di questa discarica comporterebbe un vero e proprio ritorno al passato, rendendo vani tutti gli sforzi fatti negli ultimi anni sia dal Comune che dai cittadini. L’Assessore Fusco ribadendo, dunque la contrarietà al progetto, ha chiesto alla Regione Puglia un impegno preciso a risolvere sia la questione relativa all’impatto ambientale che deriverebbe dal sopralzo, che la questione delle molestie olfattive.
L’Assessore Regionale Serena Triggiani ha preso atto di tutte le osservazioni ed ha aggiornato i lavori della commissione a brevissimo (forse già la prossima settimana) sia per approfondire e rivedere il fascicolo, sia per consentire ad ARPA Puglia, oggi assente, di chiarire il suo parere discordante.