Manduria. Verdi: “Depuratore, quando azioni concrete?”

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L’incontro svoltosi mercoledì scorso nella Sala Consiliare del Comune di Manduria per fare il punto sulla vicenda del depuratore consortile Manduria-Sava, ha lasciato molti insoddisfatti. Tra questi i Verdi di Manduria che hanno espresso “delusione e preoccupazione per la mancanza di elementi di certezza su quanto dichiarato dai Consiglieri Regionali” in quella sede.
“A fronte della grande partecipazione di cittadini, associazioni, gruppi spontanei, movimenti politici e liste civiche, i Consiglieri, anch’essi intervenuti in gran numero, non hanno potuto esprimere altro che il proprio impegno personale (lodevole per altro) a che la vicenda possa avere una soluzione diversa rispetto a quella sancita dalla Regione e concretizzata nel progetto andato in appalto ed aggiudicato alla ditta Putignano”.
Di certo c’è che si attende che il C.N.R. risponda al quesito (formulato presumibilmente dall’assessorato ai LL.PP. se esista e sia fattibile un’alternativa allo scarico a mare: “ammessa e non concessa la competenza e/ o disponibilità del C.N.R. a fornire un parere in proposito”, la mossa sembra ai Verdi “del tutto inutile e fuorviante”. “Che le alternative esistano ci sembra ampiamente dimostrato, qualora la Regione esprima la volontà, e ne dia mandato ad A.Q.P., di modificare, in tutto o in parte, il progetto. Se per fare ciò è assolutamente indispensabile modificare alcuni strumenti legislativi, quale il P.T.A., ancora una volta l’input deve partire dalla Giunta regionale e/o dalla maggioranza che la sostiene, esercitando il potere d’iniziativa del Consiglio. Vale a dire che è comunque la politica a doversi esprimere”.

Dubbi anche in merito alla richiesta di una proroga all’inizio dei lavori che si vorrebbe che la Giunta Regionale avanzasse ad A.Q.P.. “Ammesso che concedere una proroga sia possibile, stante la fase avanzata dell’iter realizzativo in atto, – dicono i Verdi di Manduria – non vi sono indicazioni certe rispetto alla finalità per cui questa proroga debba essere concessa. Per attendere il parere del C.N.R.? Per mettere mano al P.T.A.? Per chiedere a noi (ancora) di fornire un’alternativa?”
Insomma a nostro parere, troppo fumo e poco arrosto.
“Ascoltare le personali valutazioni ed opinioni dei Consiglieri Regionali – ribadiscono – non ha certo fugato i nostri dubbi e incertezze. Dubbi e incertezze che avremmo voluto esprimere, urbanamente e civilmente come è nostro costume, se il prolungarsi oltre misura di alcuni interventi ne avesse dato, a noi come ad altri, l’opportunità. Insomma, volendo dare una valutazione politica della serata, confrontando lo “spiegamento di forze” con la pochezza dei risultati raggiunti e comunicati, ci sorge il dubbio che il depuratore sia divenuto per alcuni una ghiotta occasione di propaganda”.
“A questo punto crediamo – concludono i Verdi – che la parola debba tornare ai cittadini, con l’individuazione di nuove forme di lotta non violenta che però facciano intendere a chi ci governa oggi, e ci governava anche ieri, che il trascorrere del tempo non diminuisce in nulla la nostra determinazione e che, nel contempo, forniscano sostegno a chi a livello istituzionale realmente intende impegnarsi a fondo in questa battaglia”.

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