Manduria. Trasparenza sui vaccini: la voce a Gregorio Pizzi

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Sento il dovere di precisare, senza alcun spirito polemico, alcune inesattezze apparse su un giornale cittadino domenica 18 aprile 2021.

 
 
IL TEMPO E’ SEMPRE GALANTUOMO
 
Sento il dovere di precisare, senza alcun spirito polemico, alcune inesattezze apparse su un
giornale cittadino domenica 18 aprile 2021.
 
 
Sarei quasi per dire che l’unica esattezza è il mio nome, in quanto all’età, ringrazio l’autore
dell’articolo ma non ho 67 anni bensì in cammino verso i 70. Non intendo elencare le mie
patologie, non mi sembra proprio il caso, pur essendo una persona fragile. Alla domanda del
giornalista se mi ero vaccinato, ho risposto positivamente, dicendo sempre la verità, come mia
consuetudine.
 
Che il direttore del giornale mi definisca “consigliere esperto” o altri, factotum ecc. facciano loro. Io mi considero solo collaboratore del sindaco.
Premesso che:
– non mi sono vaccinato in Via Sorani ma in Via G. L. Marugj. Da questa inesattezza a mio avviso, ne scaturirebbero molte altre. Ma andiamo con ordine;
– non ho mai favorito o dato la precedenza ad alcuno, né accompagnato nessuna persona al centro vaccinale . Tra l’altro non saprei come ciò possa essere possibile farlo. Ma se questo, qualcuno è capace di farlo faccia come crede. RIPETO io NO;
– quindi non ho utilizzato alcun canale principale, né canale secondario.
UNICO NEO che possa essermi attribuito è il mio spirito collaborativo nel mettermi a disposizione di tutti per il buon funzionamento della campagna vaccinale della mia città. Augurio e obiettivo di tutta l’amministrazione comunale;
-il vaccino viene inoculato dal personale sanitario una volta redatta una scheda compilata dal
medico funzionario di turno. Questo significa che nessuno di noi può vaccinarsi da solo
 
Tanto premesso 
Preciso che sono stato vaccinato il giorno 9 di aprile, quando il centro vaccini di via Sorani non era ancora in funzione. Non regolavo alcun traffico, come erroneamente attribuitomi dall’articolista del giornale ed alla fine del turno, di quel 9 aprile, quando il personale sanitario doveva andar via, mi fu chiesto dal medico se io fossi disponibile a vaccinarmi. Chiesi al medico se fosse il caso di aspettare ancora, in attesa che potesse presentarsi qualcun’altro. Mi fu detto che dovevano andar via, e che la dose rimasta la stavano buttando. Solo in quel momento, dopo l’ennesimo invito da parte del medico, mi resi disponibile alla vaccinazione. Non so se questo significa essere furbo.
Ricordo anche che la penultima dose fu inoculata ad una mia amica. Ometto il nome, per ovvie
ragioni ma se necessario lo farò nelle sedi opportune.
Che a qualcuno non sia andato giù il mio ruolo di come abbia gestito la campagna elettorale a
favore della coalizione guidata dall’attuale sindaco, posso capirlo, ma credo che debbano
convincersi e farsene una ragione. Ma i tanti “leoni da tastiera” che si sono affannati a definirmi in svariati modi, fino ad augurarmi il peggio, questo non lo posso tollerare. Ed è per questo che, al fine di tutelare la mia persona e la mia immagine, mi riservo di adire le vie legali.
 
Come avete potuto notare, pur essendo stato descritto in vari modi, non ho voluto replicare a
nessuno e scendere ai loro livelli. Mi dispiace per alcuni, per i quali nutrivo una certa stima. Ripeto, li comprendo, ma fino ad un certo punto.
Non era nelle mie intenzioni. Ma credetemi a volte si esagera.
 
F.to GREGORIO PIZZI
Gregorio Pizzi