Manduria. Robinie Viale Mancini: passa il progetto di riqualificazione urbana individuato dall’Amministrazione
Nella seduta del Consiglio Comunale del 14 novembre 2024, a Manduria, si è ritornati sull’argomento che, in questi ultimi mesi, ha scosso e sta scuotendo le coscienze di molti manduriani.
I punti n. 3 e 4 dell’ordine del giorno prevedevano la discussione del progetto di rigenerazione urbana e, con esso, una serie di riflessioni che, dall’opposizione prima e dalla maggioranza dopo, si sono avvicendate. Clima molto caldo in aula per le reazioni dei concittadini, alcuni rappresentanti del comitato degli alberi di Viale Mancini. Corposi gli interventi dei consiglieri comunali.
Si inizia con quello dei Demos che, riavvolgendo il nastro dall’inizio e in particolare con il progetto del rifacimento della Piazza Coperta indicata, dallo stesso progetto, come parcheggio sotterraneo, improponibile da un punto di vista sia della viabilità sia del concetto stesso di rigenerazione urbana, passano per il Pums e per la pista ciclabile ed esprimono, attraverso un’analisi tanto tecnica quanto “sociale”, seri dubbi sull’operato dell’amministrazione.
Preciso, puntuale e di cuore, l’intervento del consigliere di opposizione Domenico Sammarco che, supportato da altri consiglieri di opposizione firmatari della mozione stessa, quali Gregorio Perrucci, Pasquale Pesare, Dario Duggento e Lorenzo Bullo, si sofferma su un principio che il Consiglio di Stato, con sent. 9178/2022, introduce nel nostro ordinamento, ovvero <la tutela e salvaguardia degli alberi in generale, stabilendo che una seria motivazione di abbattimento di un albero debba essere legata a effettive problematiche fitosanitarie e di stabilità dell’esemplare che siano ampiamente documentate da una serie di perizie tecniche strumentali e non solo attraverso la valutazione visiva>, aggiungendo inoltre che <il mantenimento della quota di superficie di verde urbano per cittadino è di cruciale importanza per la qualità della vita, perché gli alberi garantiscono un importante servizio ecologico (…….) il verde urbano abbassa la presenza di polveri sottili nell’aria, attenua il rumore, contrasta l’innalzamento delle temperature, aumenta la permeabilità del suolo e garantisce alla città la connessione con i ritmi naturali e la presenza di varie specie animali e vegetali>. Poiché l’intervento del progetto di riqualificazione chiamato in causa, andrebbe a ridurre la quota di verde urbano riducendo di circa un terzo le specie arboree presenti per il tratto oggetto dell’intervento, chiede, sostenendo la mozione, che “il Sindaco e la Giunta comunale si impegnino affinché venga modificato lo stesso progetto esecutivo nel senso di salvaguardare gli alberi presenti sui tratti interessati dall’intervento di rigenerazione urbana sopra menzionato, prevedendo lo spostamento in sede limitrofa della pista ciclabile…anche per ridurre l’aggravio dei costi”.
Decisamente più tecnico, ma non per questo privo di una lettura sociale, l’intervento del consigliere Gregory Gentile, fresco di passaggio tra gli scranni della maggioranza. Parlando delle due perizie che sono state l’oggetto della discussione nelle ultime settimane, lo stesso Gentile fa notare come la perizia del tecnico incaricato da Manduria in Movimento, suo gruppo politico, il dott. Guerrieri, agronomo, abbia riportato il vero senso di questa riqualificazione urbana, intesa come “sicura e decorosa” per tutti i cittadini manduriani. Se l’obiettivo principale è capire lo stato manutentivo principale degli alberi, per poi deciderne l’abbattimento in funzione solo di un ripristino e miglioramento di Viale Mancini. La relazione tecnica non può non essere presa in considerazione anche del fatto che le attuali robinie, sostituite in un prossimo futuro con il ginkgo biloba, poco hanno a che fare in termini di sicurezza, solleticando così il concetto stesso di monumentalità.
Pertanto, estirpando 255 robinie e impiantando 40 ginkgo biloba, non solo si avrebbe più spazio per ogni albero che non sarebbe certo costretto a crescere in “modalità ristretta”, ma si darebbe la possibilità alla stessa aiuola di essere curata e abbellita. Passando poi attraverso una “sequenza tecnica di riflessioni e valutazioni circa lo stato attuale delle robinie e l’importanza di quel tratto urbano a necessitare di una “metodologia applicata con Valutazione Visuale dell’albero, si giunge a individuare l’insieme dei difetti meccanici e biologici di crescita cui possono corrispondere difetti strutturali degli apparati legnosi direttamente relazionati con le caratteristiche di stabilità.
Particolare attenzione è stata posta nella ricerca di segni specifici in grado di mettere in luce la presenza di cavità interne e di processi di carie nei tessuti vegetali, alle piantagioni eccessivamente dense con poco spazio per lo sviluppo delle radici e delle chiome, alla presenza di abitazioni, alle pavimentazioni impermeabilizzanti, all’asfalto, ecc., caratteristiche del terreno non adatte alla specie, presenza di fusti biforcati con corteccia inclusa, apparato radicale danneggiato (…). A fronte di ciò sono state riscontrate le seguenti problematiche: scarsa vigoria, legata a un’attività degenerativa del legno; presenza di carie del legno lungo le fessurazioni corticali del tronco; piante capitozzate in passato presentano marciumi interni tali da pregiudicarne la stabilità delle branche; piante inclinate; piante che interferiscono con i marciapiedi con evidenti danni da sollevamento della pavimentazione; piante con tronchi cavi per attività degenerativa del legno; elevata presenza di fallanze lungo il viale.
Inoltre, da un esame dei rilievi effettuati appare evidente che nella maggior parte dei casi le robinie osservate presentano uno stato di salute mediocre e con chiari segni di deperimento che col tempo concorreranno a peggiorare gli attuali indici di pericolosità. Le caratteristiche geo-pedologiche e botanico-strutturali della stazione, unitamente alle scarse e/o inadeguate cure manutentive alle quali sono state sottoposte le piante, determinano le considerazioni fatte in precedenza, e inducono il sottoscritto a consigliarne l’abbattimento delle specie di vecchio impianto (93 piante) e quelle di nuovo impianto (72 piante sostituite), prevedendo per le restanti piante giovani che versano in situazioni di quasi sufficiente vitalità e portamento, lo spostamento delle stesse in un’area di proprietà del comune al fine di aumentarne la superficie destinata a verde, monitorando comunque nel tempo tale specie, in quanto sospettosa per la sua attitudine pollonifera in grado di colonizzare gli ambienti pregiudicandone la biodiversità.”
Va da sé che il parere tecnico di un esperto che scende nelle dinamiche e regole della natura non potrà mai trovarsi in equilibrio con il giudizio o il pensiero di chi, avendo passato momenti ed attimi importanti della propria gioventù e maturità all’ombra delle robinie, vede solo un mero abbattimento.
Pertanto, la mozione ex art.11 comma 14 del Regolamento del Consiglio Comunale avente a oggetto la proposta di modifiche progettuali all’intervento di rigenerazione urbana approvato con delibera 468 del 27/12/2023 di fatto viene respinta, dando via libera al progetto di riqualificazione dell’Amministrazione.
Francesca Rita Nardelli