Manduria, rapine ai distributori di carburante: la Polizia di Stato arresta i tre presunti responsabili

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Gli agenti del Commissariato di Manduria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre uomini, residenti nell’interland tarantino,

presunti responsabili in concorso di rapine aggravate ai danni dei distributori di benzina della zona. L’accurata e minuziosa attività investigativa svolta dalla Polizia Giudiziaria del Commissariato ha raccolto numerosi indizi che hanno consentito una possibile ricostruzione dei fatti, portando all’identificazione dei tre presunti malfattori. Secondo quanto emerso dalle indagini, i tre sarebbero i responsabili di una prima rapina consumata nel mese di aprile presso un distributore di carburanti di Manduria sulla via per San Pietro in Bevagna. Il titolare della pompa di benzina ha raccontato, in sede di denuncia, che tre individui, tutti con il volto travisato, erano giunti al suo distributore a bordo di una Rover di colore scuro, priva di targhe. Dall’autovettura erano scesi i due passeggeri, uno dei quali armato di pistola, del tipo “semiautomatico”, che, dopo aver puntato l’arma al petto del benzinaio, gli aveva intimato di consegnare l’incasso della giornata di circa 900 euro. Dopo essersi impossessati del bottino i tre malviventi si erano dati a precipitosa fuga. La vittima, inoltre, ha fornito agli inquirenti una descrizione dei rapinatori: l’uomo armato aveva corporatura robusta ed era alto circa 1,80, l’altro era di statura più bassa e più magro. I poliziotti hanno accertato che quello stesso giorno tre malviventi, a bordo di una vettura ROVER di colore scuro, priva di targhe, avevano tentato di rapinare anche un altro distributore di Avetrana senza riuscire nell’intento perché distolti dalla presenza sul posto di un carabiniere fuori dal servizio che, avendo intuito le loro intenzioni, è andato loro incontro, scoraggiando in tal modo i tre dal proseguire l’azione delittuosa. Il modus operandi descritto dal carabiniere corrispondeva alla dinamica ricostruita dal proprietario del distributore di Manduria. Acquisiti i filmati degli impianti di videosorveglianza dei distributori colpiti, i poliziotti sono riusciti ad accertare la presenza, sul territorio, di una vettura Rover 400 con caratteristiche simili a quelle del veicolo usato dai rapinatori e a risalire al proprietario del mezzo che annoverava a suo carico numerosi precedenti penali. Ipotizzando, pertanto, un suo coinvolgimento nei due episodi criminosi, la P.G. di Manduria si è appostata nei pressi sua abitazione e, fermato per un controllo finalizzato ad appurare la fondatezza dei sospetti, l’uomo, senza alcuna richiesta da parte degli agenti, ha affermato che l’autovettura gli era stata rubata nei giorni precedenti e di averla ritrovata quella stessa mattina vicino la sua abitazione.

Da un attento esame e dai rilievi della Polizia Scientifica sul veicolo, è emerso che le targhe del mezzo erano fissate in modo precario con due viti autofilettanti e non con gli appositi “rivetti”. Inoltre l’autovettura presentava gli stessi difetti di carrozzeria visibili dalle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza dei distributori di carburante. Il proprietario dell’autovettura, condotto pressi gli uffici del Commissariato di Manduria per ulteriori accertamenti, ha spontaneamente dichiarato di aver dovuto partecipare alla rapina del distributore di Manduria perché aveva un debito legato all’uso di droga con uno dei partecipanti al colpo. I suoi complici sono stati identificati grazie all’esame delle Banche Dati interforze dalle quali è risultato che, subito dopo la rapina a Manduria, la Rover, con a bordo i tre arrestati, era stata intercettata dai Carabinieri di Lizzano che avevano proceduto al loro riconoscimento.

Secondo la valutazione del G.I.P. presso il Tribunale di Taranto, tenuto conto della gravità dei reati commessi, del pericolo di fuga e della concreta possibilità di reiterazione di reati della stessa specie, la custodia cautelare in carcere, richiesta dalla Procura della Repubblica di Taranto, è stata ritenuta l’unica adeguata a garantire le esigenze di tutela della collettività.