Manduria Quote rosa in Giunta: Cherchez la femme!

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Il Sindaco di Manduria dott. Roberto Massafra intende proseguire senza sosta nella ricerca di un secondo esponente femminile col quale completare la giunta. E’ quanto afferma nella risposta inviata al Prefetto di Taranto che chiedeva spiegazioni dopo l’esposto presentato da alcuni consiglieri comunali che lamentano il mancato rispetto della legge n. 56/2014 la c.d. Del Rio sulle quote rosa in seno alle giunte comunali. Dopo aver introdotto l’argomento ricordando che la prima Giunta Massafra era composta da tre uomini e tre donne, il sindaco si è giustificato affermando che “…nessuna indicazione è pervenuta dal mondo politico e dalla società civile sicché, per evitare di lasciare incompleta la compagine di governo cittadino in un settore importante come quello dell’Urbanistica, ho dovuto provvedere alla nomina di un assessore uomo, l’unico disponibile ad accettare l’incarico.”

Questo il contenuto della lettera:
L’Amministrazione Comunale di cui mi onoro di essere Sindaco, insediatasi nei mese dì giugno 2013, è nata nel solco del rigoroso rispetto della cd. legge “Del rio”, contemplando nella compagine assessorile tre uomini ed altrettante donne.
La rappresentanza femminile in giunta ben sopra al 40% previsto dalla citata legge n.56/14, era assicurata dalle forze che avevano preso parte sotto l’egida del motto “Impegno comune” alla competizione elettorale, ovvero le liste civiche “Manduria Futura, Lista Girardi, e—-.
In seguito ad una crisi amministrativa nel luglio 2014 mutava in parte la composizione della maggioranza consiliare e le forze politiche aderenti al rinnovato progetto di governo – sia quelle già presenti in prima battuta che quelle incluse per la prima volta – indicarono i loro rappresentanti in giunta senza assicurare una rappresentanza al genere femminile pari a quella della giunta originaria: analoga situazione si è riproposta nel gennaio 2016, in occasione dí un’ulteriore rimodulazione della maggioranza consiliare.
Merita osservare come tra le forze politiche che non hanno assicurato una rappresentanza femminile in giunta superiore all’unità vi siano proprio, singolarmente, alcuni dei consiglieri comunali che oggi hanno sottoscritto la nota del 09/01/2017; molti di loro, infatti, allorquando erano organici alla maggioranza, hanno indicato al Sindaco assessori di sesso maschile ovvero, posti di fronte alla necessità di rinunciare ad una seconda rappresentanza in giunta per l’ingresso in maggioranza di nuove forze politiche, hanno preferito mantenere un assessore di sesso maschile piuttosto che femminile.
Da ultimo, proprio per colmare il divario numerico di genere ìn giunta, ho personalmente ricercato, al di fuori delle forze politiche presenti in consiglio comunale, la disponibilità di esponenti della società civile o dì semplici cittadini, purché qualificati dal punto dì vista tecnico-amministrativo, ad entrare a far parte della compagine assessorile, onde assicurare la seconda presenza femminile in giunta.
La ricerca, dopo le dimissioni formalizzate nella tarda primavera 2016 da un assessore donna, si è protratta per oltre cinque mesi, come precisano gli stessi consiglieri firmatari dell’esposto; malgrado gli sforzi profusi nessuna indicazione è pervenuta dal mondo politico e dalla società civile sicché, per evitare di lasciare incompleta la compagine di governo cittadino in un settore importante come quello dell’Urbanistica, ho dovuto provvedere alla nomina di un assessore uomo, l’unico disponibile ad accettare l’incarico.
Non ignora lo scrivente che la ratio della norma sopra ricordata è quella di garantire la parità tra i sessi e conseguentemente le reciproche pari opportunità, evitando in definitiva che l’esercizio delle funzioni politico – amministrative sia precluso ad uno del due generi, maschile o femminile.
Tuttavia il continuato, ordinato e corretto svolgimento di quelle stesse funzioni politico – amministrativo costituisce un elemento cardine dei vigente ordinamento giuridico, sia con riferimento al principio costituzionale di democraticità, sia con riferimento al parallelo principio di legalità, imparzialità e di buon andamento.
Come riconosce la pacifica giurisprudenza amministrativa l’applicazione della prescrizione contenuta nell’ari. 1, comma 137, della legge 7 aprile 2014, n. 56, non può in alcun modo determinare un’interruzione dell’esercizio delle funzioni politico -amministrative ovvero provocare un ostacolo al loro concreto ed effettivo esplicitarsi. Mosso dall’esigenza da ultimo cennata, ovvero impedire la paralisi delle funzioni politico-amministrative dell’Ente costituente il limite intrinseco della legge “Delrio”, ho dovuto purtroppo operare la scelta di non assicurare la rappresentanza percentuale di entrambi i generi, pur assicurando sin d’ora che intendo proseguire senza sosta nella ricerca di un secondo esponente femminile col quale completare la giunta.

Manduria Municipio2