Manduria. Pulizia del Calvario. Relazione poco chiara. Durante chiede spiegazioni.

Condividi

L’ex consigliere comunale di Forza Italia Arcangelo Durante non è soddisfatto della relazione prodotta al termine dei lavori eseguiti sul monumento del Calvario di Manduria da tempo al centro di polemiche perché lasciato in balìa delle erbe infestanti.

In una nota l’esponente politico chiede ulteriori chiarimenti non forniti nelle poche righe del direttore dei lavori che, dopo l’intervento, ha preso visione dello stato di conservazione dell’opera, riscontrando la presenza del distacco di frammenti che, presume, siano stati conservati da qualche parte. Anzi la relazione fa intendere che c’è la necessità, forse, di ulteriori interventi per il ripristino di tali frammenti. 

Torno sulla questione del Calvario, perché proprio in questi giorni – scrive Durante –  è arrivata in Comune la relazione del direttore dei lavori a proposito degli interventi di pulizia e rimozione delle erbe infestanti.  La relazione si compone di 12 righi che vale la pena di leggere.

Quando si è conclusa la rimozione delle erbe infestanti è stato possibile prendere visione dello stato di conservazione e delle tecniche di esecuzione dell’opera. Il monumento è composto di una struttura architettonica lapidea sulla quale sono stati assemblati con malta a base di calce frammenti eterogenei di maiolica, vetro, ceramica e porcellana, spesso senza un criterio estetico ben preciso. Purtroppo la tecnica di montaggio dei frammenti non è risultata idonea per tutti i materiali tant’è che in passato, si sono verificati numerosi distacchi. I frammenti che si sono distaccati nel tempo sono stati accumulati senza adottare accorgimenti utili al rimontaggio nella collocazione originaria. Si consiglia pertanto di eseguire le operazioni di riserbo in modo costante e programmato in modo da evitare ulteriori distacchi in fase di rimozione delle erbe”
 
…”E’ una relazione molto striminzita  – prosegue Durante – che di fatto non dice nulla su come i lavori sono stati eseguiti e soprattutto non dice nulla sui prodotti impiegati per rimuovere le erbe infestanti. Era proprio quello il problema. Io ho sempre chiesto all’amministrazione di conoscere i prodotti impiegati. Niente di tutto questo. Questa è una relazione che non dice assolutamente niente o meglio dice che si sono
accumulati un sacco di frammenti e che non sono stati rimontati. Bene: se questa è
la cura dimostrata nei confronti del prezioso bene culturale, allora siamo veramente
a posto con questi amministratori.” – e ancora – L’affidamento dei lavori è stato effettuato senza una regolare gara, sia pure a trattativa privata, giusto per avere un ‘idea sul prezzo da pagare. Il fatto però veramente strano è che nella relazione non si dice nulla sul costo, cioè nessuno, né il direttore dei lavori, né qualcuno degli uffici tecnici ha scritto nulla sulla CONGRUiTA’ del prezzo richiesto. Ciò è molto strano e contrasta a mio avviso con i più elementari principi della spesa pubblica. Insomma non è questo il modo di amministrare il denaro pubblico.” 
 
…”In sostanza si sono spesi complessivamente circa 14mila euro (in tutte le varie fasi dell’intervento)  – afferma Durante, che pone l’accento sul risultato finale, e lancia una sua proposta – Ora io voglio farvi riflettere in conclusione sul fatto che nonostante si siano spesi tanti soldi la tutela del bene culturale non si è avuta. A dirlo è proprio la direzione dei lavori quando scrive che i frammenti che si sono distaccati non sono stati rimontati, ma semplicemente accumulati in qualche zona del Calvario. Si può amministrare cosi?
A questo punto, al fine di evitare che si ripeta lo stesso degrado e il costo eccessivo
dei lavori, sarebbe necessario che il Calvario fosse quanto prima affidato ad una
Associazione Culturale che gestisca la cura e la manutenzione di questo patrimonio
artistico.”