Manduria perde il suo poeta Michele Serino

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Le gravi ferite riportate nell’incidente stradale di ieri mattina non gli hanno dato scampo: Michele Serino, 75 anni, è deceduto e Manduria ora piange il suo poeta. Michele Serino aveva infatti una grande passione, quella di scrivere poesie in vernacolo manduriano.
Michele Serino fotoColtivava questo suo hobby praticamente da sempre anche se la sua occupazione di collaboratore scolastico, o come si diceva ai suoi tempi di bidello, lo portava a stare gran parte della giornata a scuola a contatto con i bambini a cui era profondamente legato.
Una vita umile ed onesta di buon padre di famiglia con profonde radici nel mondo contadino. Il dialetto manduriano, che era la sua espressione preferita, era il pretesto per manifestare il forte legame con la sua città e la sua terra. Le poesie di Michele Serino, come riferisce in una sua recensione il prof. Walter Tommasino, esprimono la nostalgia e la saggezza del tempo andato. Una persona semplice e per questo speciale che con le rime riusciva a cantare sentimenti ed emozioni, dolori, nostalgie, angosce e gioie con la forza del cuore e del pensiero.
Ha pubblicato anche due volumi “Ti lu pizzu faci lu ueu la jaddina” e un testo Monografico “Ogni petra oza pareti” (1993)
Lo ricordiamo con una sua poesia, di seguito, dedicata al vino “Primitivo” simbolo della cultura contadina manduriana.

Una poesia sul Primitivo di Michele Serino