Manduria: Pena definitiva di 30 anni di reclusione per pastore che uccise l’Ispettore agrario Giovanni Meo

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Gli agenti del Commissariato di Manduria hanno arrestato un noto pregiudicato di 72 anni del posto colpito da un ordine di esecuzione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto per una pena definitiva di 30 anni di reclusione.

 
Si tratta di Francesco Cinieri considerato l’autore dell’omicidio di un funzionario della Regione Puglia compiuto nel 2008.
In quel periodo, nei giorni successivi all’omicidio, l’uomo, all’epoca 59enne fu arrestato dai poliziotti perché trovato in possesso di più di 1200 piante di marijuana per un peso complessivo di circa 430 chilogrammi che erano ben nascoste in un vigneto in un terreno di sua proprietà.
Come accertato dalle indagini condotte a quel tempo dagli agenti del Commissariato di Manduria e della Squadra Mobile del Capoluogo Jonico, l’omicida, di professione pastore, scarcerato pochi mesi prima, dopo aver scontato la pena per l’omicidio volontario Stefano Saponaro, pastore savese di 44 anni assassinato a fucilate la mattina del 15 gennaio 1995, uccise in seguito ad una lite anche il 47 enne Giovanni Meo funzionario regionale dell’Ispettorato Agrario con un colpo d’arma da fuoco al cranio per poi bruciarne il corpo nascosto nel cofano dell’auto della vittima ritrovata nelle campagne di Uggiano Montefusco, a Manduria. 
Tre anni dopo, nel 2011, al termine delle indagini il pastore manduriano – ancora detenuto per il possesso della marijuana – fu arrestato anche per l’omicidio del funzionario pubblico, colpevole di non aver ultimato delle pratiche amministrative relative ad alcune richieste di finanziamenti regionali.
L’uomo nella mattina di ieri è stato pertanto rintracciato presso il suo domicilio e dopo le formalità di rito accompagnato presso la Casa Circondariale di Taranto.