Manduria. Operazione “Mercurio”. Pizzini dei boss dal carcere: arresti all’alba. Foto e nomi

Condividi

Una vasta operazione antidroga è stata eseguita all’alba di oggi dai Carabinieri della Stazione di Lizzano e della Compagnia di Manduria

in collaborazione con il personale dei Comandi Provinciali di Taranto, Brindisi e Lecce, del 6° Nucleo Elicotteri di Bari Palese, di unità antidroga del Nucleo Cinofili di Modugno, dell’11° Reggimento “Puglia” e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”.
Sono 31 (22 ordinanze di custodia in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 5 misure di sottoposizione all’obbligo di dimora nel Comune di residenza e di presentazione alla P.G.) i provvedimenti cautelari eseguiti tra Lizzano, Faggiano, Torricella, Sava, Maruggio, Prato, Rimini, Caltagirone e Milano:
27 (uno dei quali spiccato nei confronti di una persona poi deceduta) emessi dal G.I.P. del Tribunale di Lecce su richiesta della D.D.A. del medesimo capoluogo;
5 emessi dal GIP del Tribunale del Capoluogo Jonico su richiesta della locale Procura della Repubblica (indagine convenzionalmente denominata “Satellite”)
Sono tutti soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti, alla spendita di banconote false nonché alla commissione di estorsioni con metodi mafiosi fra cui atti incendiari ai danni di stabilimenti balneari e di altre attività commerciali di Lizzano; detenzione e porto di armi comuni da sparo e armi clandestine, rapina e lesioni personali.
L’indagine (che prende il nome da Mercurio, il dio, figlio di Zeus, messaggero degli dei e protettore dei viaggi, dei viaggiatori e della comunicazione, per analogia con gli indagati, che si rendevano sul territorio messaggeri del boss recluso in carcere), è stata avviata nel Gennaio 2016 in seguito ad alcuni arrresti per spaccio di eroina, cocaina e hashish, all’interno di un noto Bar di Lizzano, ed ha consentito di certificare l’esistenza di un sodalizio criminoso organizzato, inquadrato nella più nota associazione mafiosa denominata Sacra Corona Unita e, in particolare, l’operatività di una compagine malavitosa già facente capo ai boss Francesco LOCOROTONDO, Giovanni Giuliano CAGNAZZO e Cataldo CAGNAZZO, della quale gli indagati hanno proseguito l’azione criminale mutuandone metodi, scopi e attività, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento ed omertà.
L’organizzazione – prevalentemente dedita al traffico di stupefacenti e all’imposizione del “pizzo” in danno di esercizi commerciali di Lizzano con metodi tipicamente mafiosi, fra cui atti incendiari commessi con bottiglie molotov – era capeggiata da Giovanni Giuliano CAGNAZZO, ristretto nella Casa Circondariale di Prato, il quale sovrintendeva alle attività delittuose del gruppo impartendo ordini e direttive ai sodali in libertà con la tecnica dei c.d. pizzini, che faceva recapitare all’esterno della struttura carceraria attraverso Maria SCHINAI, anche lei arrestata oggi, compagna di Angelo SCORRANO, ritenuto fra gli elementi chiave del gruppo criminale. Il boss, in tal modo:
si relazionava con Pasquale SCURRANO e Alessandro SCORRANO, ritenuti organizzatori, promotori e figure di spicco della compagine malavitosa;
vigilava sugli equilibri interni ed esterni al gruppo dando il proprio consenso all’affiliazione di nuovi adepti;
percepiva e amministrava regolarmente i guadagni derivanti dallo svolgimento delle attività delittuose.
Particolarmente degna di nota è l’affiliazione al gruppo criminale del pregiudicato Antonello ZECCA, già appartenente ad altro sodalizio operante sul territorio, cui era stata demandata, su espressa indicazione di CAGNAZZO, la gestione operativa del racket delle estorsioni ai danni dei titolari degli stabilimenti balneari della litoranea ionica. A suo carico sono emersi gravi indizi di colpevolezza circa gli incendi appiccati nell’estate 2016 in danno dei Lidi “La Spiaggetta”, “Bahia del Sol” e “Onda Blu”, e in relazione a un tentativo di estorsione perpetrato nei confronti del gestore dello stabilimento denominato “L’Ultima Spiaggia”.
Meritano inoltre particolare menzione, per spessore criminale e responsabilità operative in seno alla struttura delinquenziale, anche le figure di:
Costantino BIANCHINI, gestore del traffico delle banconote false, individuate in diverse migliaia di Euro, il cui profitto andava a sostenere economicamente il mantenimento in vita del gruppo criminale stesso;
Alessandro SCORRANO, promotore, organizzatore e coordinatore di tutte le squadre di pushers operanti sui territori di Lizzano, Faggiano, Torricella, Sava e Maruggio; ogni squadra aveva un referente e si occupava dello spaccio al minuto di cocaina, eroina, metadone ed hashish;
Francesco GUALANO, detto Franco, pregiudicato lizzanese, responsabile dell’approvvigionamento all’ingrosso dello stupefacente.
Il ricavato illecito veniva in parte destinato alle spese di giustizia sostenute dagli affiliati ristretti, in parte destinato al mantenimento delle loro famiglie e in parte per retribuire i pushers, alcuni dei quali letteralmente assunti “a libro paga” con un contributo mensile pari a circa sei o settecento Euro.
Nel corso delle indagini sono stati complessivamente sequestrati circa 700 grammi droga (hashish, cocaina, eroina), banconote false e munizioni per armi comuni da sparo; sono emersi responsabilità penali a carico di alcune persone estranee al gruppo criminale, arrestati con l’operazione indagine “Satellite”.
In particolare di due soggetti, rispettivamente sottoposti alla misura della custodia in carcere e agli arresti domiciliari, perché ritenuti responsabili di attività di spaccio di stupefacenti in concorso sulla piazza di Torricella; ed altri tre, rispettivamente sottoposti, in due alla misura della custodia in carcere e uno agli arresti domiciliari, ritenuti invece responsabili in concorso tra loro di rapina aggravata, lesioni personali ed estorsione in danno di un giovane di Lizzano.

ELENCO NOMINATIVI PER INDAGINE “ MERCURIO “

In carcere:
1. BERNARDI Graziano, ventiseienne di Torricella;
2. BIANCHINI Costantino, trentanovenne di Lizzano;
3. BIANCO Gregorio, trentunenne di Lizzano;
4. CAGNAZZO Giovanni Giuliano, sessantacinquenne di Lizzano;
5. CAVALLO Angelo Antonio, quarantaquattrenne di Maruggio;
6. CONVERTINI Alfonso, quarantaduenne di Lizzano;
7. DI PUNZIO Alessandro, ventiduenne di Lizzano;
8. DI PUNZIO Vito, venticinquenne di Lizzano;
9. FIORINO Gianfranco, trentaduenne di Lizzano;
10. GUALANO Francesco, cinquantaseienne di Lizzano;
11. PETRAROLI Ubaldo, trentaquattrenne di Lizzano;
12. PETRONELLI Andrea, trentaduenne di Lizzano;
13. PULIERI Francesco, trentacinquenne di Faggiano;
14. RIZZO Giuseppe, ventottenne di Lizzano;
15. RUSSO Pietro Fortunato, ventitreenne di Sava;
16. SCORRANO Alessandro, trentunenne di Lizzano;
17. SCURRANO Pasquale, cinquantaduenne di Lizzano;
18. SUMMA Alessandro, trentatreenne di Maruggio;
19. ZECCA Antonello, quarantenne di Lizzano

Agli arresti domiciliari:
1. SCHINAI Maria, quarantatreenne di Lizzano;
2. ARMENTI Giuseppe, quarantasettenne di Lizzano

ELENCO NOMINATIVI PER INDAGINE “ SATELLITE”

In carcere:
1. ANTONUCCI Salvatore, trentacinquenne di Torricella;
2. CALASSO Giuseppe Valentino, ventottenne di Lizzano;
3. MOTOLESE Giuseppe, trentenne di Lizzano

Agli arresti domiciliari:
1. CARRIERI Antonio, trentanovenne di Lizzano;
2. VOCALE Emanuele, ventisettenne di Lizzano.