Manduria: Nessun taglio alle passerelle. Polemiche infondate. L’Amministrazione conferma l’impegno per l’accessibilità
L’Amministrazione comunale di Manduria, specificatamente nella persona dell’assessore alle Politiche Sociali, dott.ssa Fabiana Rossetti, respinge quanto sostenuto in un articolo riguardante l’ipotetica diminuzione delle passerelle poste sulla spiaggia, a beneficio, soprattutto, dei diversamente abili, nonché previste dal PEBA, Piano Eliminazione Barriere Architettoniche.
Alimentare polemiche infondate su un presunto taglio alle passerelle, significa speculare su bisogni reali della cittadinanza, in particolare delle persone con disabilità. L’Amministrazione è quotidianamente impegnata a garantire accessibilità ed inclusione per tutti, non solo attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche e soprattutto, promuovendo un cambiamento culturale che superi le barriere mentali.
Si conferma, invece, il numero di passerelle, 24, apposte quest’anno, perfettamente in linea con la quantità del precedente. Nessuna diminuzione e nessun peggioramento di approccio nei confronti di una situazione che richiede, invece, sensibilità ed oggettività. Si ricorda, altresì, che il Peba fu approvato nel 2023 proprio in Consiglio Comunale, da tutti i presenti.
Come si può notare dall’immagine, il 27 giugno2024, vi erano indicati, nella sequenza, le specificate passerelle che quest’anno non solo vengono riconfermate ma se ne aggiungono altre: uno in corrispondenza del Bar Dalì, l’altro in corrispondenza della spiaggetta di Torre Colimena. Quindi, 26 passerelle in totale, con relativo numero di accessi. Pertanto, si smentisce categoricamente e, come in evidenza, il n. 48 di passerelle, tanto fomentato ed oggetto di bassissimo accanimento. Inoltre, la ditta incaricata all’installazione delle passerelle, è a disposizione per ogni tipo di aggiustamento delle stesse, così come già riferito a diversi cittadini che ne hanno fatto richiesta.
Pertanto, si chiede a tutti i gruppi politici di lavorare fattivamente sui bisogni reali della società, attraverso sollecitazioni educate e condivise, piuttosto che produrre speculazioni utili solo a fomentare atteggiamenti indefinibili ed inclassificabili.
Le barriere mentali, ancor più di quelle architettoniche, producono un arresto di civiltà in quanto ognuno di noi, dovrebbe contribuire affinché un simbolo, una traccia, un segnale, diventi parte integrante di un atteggiamento consono alle necessità altrui. E non motivo di attacco continuo e improduttivo.