Manduria: L’Ordine degli Architetti PPC disponibile a dare idee e competenze per una città bella ed accogliente

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C’è voglia di riprogettare le aree che sono state devastate da trombe d’aria e maltempo degli ultimi anni, ricostruire e riportare finalmente la bellezza nelle piazze e nelle ville di Manduria. E ci sono

cittadini illustri che vorrebbero contribuire anche economicamente. Nei giorni scorsi il maestro Ferdinando Arnò, con lo scopo di fare qualcosa di bello per la sua città d’origine, ha dato dei suggerimenti all’Amministrazione Comunale lanciando l’idea di ascoltare, per la riqualificazione dell’ex Piazza Tubi, le proposte dell’architetto paesaggista milanese suo amico Marco Bay, autore di importanti lavori (Piazza della Scala, Hangar Bicocca, Piazza Duomo).  

Messaggio accolto dal neo assessore ai Lavori Pubblici Piero Raimondo che replicava affermando che “è intendimento dell’amministrazione di esaminare tutte le proposte migliorative e i suggerimenti che possono arrivare dai cittadini ma soprattutto da competenze altamente qualificate”. “Siamo consapevoli che argomenti come spazi, verde pubblico, arredo urbano, etc. dovrebbero essere affrontati – precisava ancora l’Assessore Raimondo – con l’ausilio di architetti paesaggisti, per rendere Manduria una città non solo vivibile, ma anche bella e accogliente.”

La massima apertura e condivisione mostrata dall’Amministrazione Comunale di Manduria non può prescindere dal rispetto delle regole e della categoria precisa in una nota il Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Taranto che, avendo già chiesto un incontro tecnico per portare le proprie valutazioni su un altro strumento fondamentale il PUG in discussione in queste settimane, intende anche esporre chiaramente gli strumenti legali per invitare alla massima partecipazione tutti i colleghi al fine di acquisire idee e competenze.
Si fa presente – scrivono il Segretario Domenico Palmisano e il Presidente Massimo Prontera – che il CNAPPC e tutti gli Ordini degli Architetti d’Italia hanno condotto una battaglia chiara e precisa contro la progettazione gratuita o pagata a prezzi irrisori e contro la concorrenza sleale, studiando invece strumenti di partecipazione massimamente inclusivi in cui il progetto e la progettazione del bello è l’unico metro del giudizio per poter premiare o meno un’idea. Il CNAPPC ha avviato una serie di attività finalizzate a restituire centralità al progetto di architettura nei processi di trasformazione del Territorio.
Il migliore strumento per garantire una progettazione di qualità potrebbe senza dubbio essere quello da noi studiato e promosso che permette la massima partecipazione e di conseguenza la massima possibilità di scelta da parte dell’Amministrazione Comunale: questo strumento, già utilizzabile, è il Concorso di Progettazione a due gradi. Resta chiaro- conclude la nota – che non si può nemmeno minimamente pensare che i progetti e i progettisti lavorino gratuitamente o liquidati con ‘gettoni’ o ‘premi’. Questa condotta sarebbe assolutamente squalificante per l’intera categoria. D’altra parte, eventuali iniziative che partano autonomamente da un singolo cittadino finanziatore o da un singolo progettista autoproposto o addirittura ‘sponsorizzato’ sono fuori da ogni logica concorrenziale ed il mancato rispetto della normativa specifica (lavori pubblici) sarebbe in tal caso, da noi, fermamente combattuto con tutti gli strumenti legali ed in ogni sede competente.