Manduria: “Le lamentele del Consigliere Breccia sono prive di senso. La verifica delle cause di incompatibilità è prevista dalla legge.”

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In una recente esternazione il consigliere comunale di Manduria Cosimo Breccia si è lamentato della verifica in corso su eventuali cause di incompatibilità,verifica attribuita tra l’altro erroneamente alla volontà del sindaco. E’ il Presidente del Consiglio f.f., Gregorio Dinoi, a replicare in una nota con alcune precisazioni:   

  • Il sig. Cosimo Breccia è sempre stato a conoscenza del fatto che eventuali pendenze con l’Ente possono essere causa di incompatibilità con la carica di consigliere (o di sindaco), e questo non per volontà dell’attuale sindaco Pecoraro, ma ai sensi dell’articolo 63 del TUEL;
  • Il sig. Breccia, in fase di proclamazione del Consiglio Comunale, ha sottoscritto apposita autodichiarazione (con assunzione di responsabilità) in cui ha dichiarato l’assenza di qualunque causa di incompatibilità con la carica di consigliere;
  • Il Presidente del Consiglio f.f., dott. Gregorio Dinoi, nella riunione dei capigruppo del 26 novembre scorso, ha promosso la verifica della assenza di incompatibilità “che sono accertabili all’interno dell’Ente”, collegandosi al quesito posto dal consigliere Domenico Sammarco nel consiglio del 9/11. La proposta di operare questa verifica, che viene effettuata dalla segreteria del Comune e che riguarda tutti i consiglieri comunali ed anche il sindaco, è stata accolta all’unanimità da tutti i capigruppo presenti, compreso il sig. Breccia;
  • Pur nella consapevolezza che i consiglieri avevano già reso le apposite autodichiarazioni, la conferenza dei capigruppo ha accolto con favore la proposta del Presidente f.f., soprattutto per eliminare ogni dubbio al riguardo.

Alla luce di quanto precisato, – conclude la nota –  si ritiene completamente priva di senso la lamentela del consigliere Breccia, il quale, se come ha dichiarato ha pendenze col Comune di Manduria che possono determinare incompatibilità, dovrebbe preoccuparsi a rimuoverle. Questo “per legge” e non per volontà del sindaco, il quale tra l’altro, in queste ore, non era nemmeno a conoscenza di quanto deciso nella riunione dei capigruppo.”