Manduria: Intervista al commissario del PD Mattia Giorno: “…abbiamo tutti l’obbligo di ricompattare il centro sinistra ed avere un alto senso di responsabilità e maturità.”
Quello del congresso, per un partito, è un momento importante perché, facendo il punto della situazione, chiude un percorso per aprirne uno nuovo, pieno di aspettative e contenuti. E quando un partito va a congresso, significa che è necessario cambiare pelle, che si è pronti, che si deve!
Questa necessità la si avverte anche a Manduria ed è proprio per questo motivo che l’attuale commissario del PD della cittadina messapica, Mattia Giorno, raggiunto dai microfoni di RTM, desidera esprimere un suo convincimento: “Il congresso è importante e ci si arriva attraverso una fase di discussione e riflessione interna, percorso che ho iniziato sin da subito a mettere in atto dopo la mia nomina a commissario del PD di Manduria. Questo importante appuntamento, serve per rilanciare l’azione del partito che, in maniera evidente, ha i suoi valori: lo abbiamo visto con l’elezione di Antonio De Caro al Parlamento Europeo; quindi il PD è sicuramente un punto di riferimento nel ventaglio dei partiti del centro sinistra. L’urgenza di andare al congresso è necessaria anche per discutere sui nomi intorno ai quali costruire un nuovo concetto di segreteria, nomi che, ovviamente, sono conseguenziali agli obiettivi che ci si vuole dare ed obiettivi che si vogliono lasciare in eredità alla nuova segreteria di Manduria”.
Pertanto, quali sono questi obiettivi e i compiti della nuova segreteria, che a questo punto diventano il fulcro di un partito? “Gli obiettivi, a mio avviso, sono sostanzialmente tre: ricompattare in maniera unitaria il partito; provare a rimettere in piedi una capacità di fare iniziativa politica, e come terzo punto, sicuramente ora quello più importante, continuare ed approfondire un dialogo con tutte le forze di centro sinistra, già in realtà avviato in queste settimane, dialogo che ovviamente non può prescindere dall’ attuale Amministrazione comunale”.
Il ruolo dell’Amministrazione comunale, in questo momento storico, è fondamentale o paritario a tutte le altre forze di centro sinistra? “Sicuramente svolge, in termini di movimento, un ruolo paritario però ha un valore aggiunto che è quello di essere una forza in carica che amministra la città di Manduria. Ovviamente, se si vuole mettere in evidenza che ci sono delle forze politiche con un proprio ruolo, queste devono lavorare in maniera paritaria, mentre quelle che sono in maggioranza, con l’Amministrazione, svolgono un ruolo più centrale. La figura dell’attuale sindaco di Manduria, espressione di un centro-sinistra, è sicuramente quella più importante nel panorama dello stesso centro-sinistra manduriano. Questo, lo sostengo facendo un’analisi politica lucida e razionale, soprattutto in virtù di ciò che accade sul territorio”.
Il PD, a Manduria, è in controtendenza con le altre realtà locali proprio per la situazione che vive? “Non direi, perché ci sono casi di un centro-sinistra diviso o in difficoltà. Bisogna però trovare una sintesi e mettersi in discussione con le altre forze in quanto, la città di Manduria, a seguito delle divisioni interne, può essere consegnata al centrodestra o a forze di destra proprio a causa del vuoto dovuto all’azzeramento di contenuti o comunicazione”.
Secondo la sua opinione, da dove deriva questa spaccatura all’interno del partito: da una mancanza di valori di partito stesso, da uno scollamento dei suoi rappresentanti alla politica e di conseguenza alla società? Che relazione ci potrebbe essere? “Sicuramente la politica si è allontanata dalla società in generale e non riguarda certamente solo Manduria. Questo non è il motivo principale. Bisogna però ammettere che questi anni di commissariamento del PD, commissariamento subìto e piuttosto lungo, (io non sono il primo) e la mancanza di una vera attività politica, hanno acutizzato vecchi scontri interni che non hanno portato ad una sana discussione. Discussione intesa come dialogo, che ora bisogna collegarla a quello che è il rapporto che il PD vuole avere nei confronti dell’Amministrazione Pecoraro. Se si parte dal presupposto che la politica si evolve di pari passo con tempi che restano, allora bisogna tenere a mente la scadenza elettorale che inesorabilmente si avvicina. Quindi, abbiamo tutti l’obbligo di ricompattare il centro sinistra ed avere un alto senso di responsabilità e maturità. Il PD questo lo ha capito ed il mio auspicio è che il centro sinistra sia sulla stessa lunghezza d’onda per concretizzare un’idea di comunità in continuità amministrativa”.
Quanto incidono le posizioni personali in un contesto già così provato? “La politica non si fa con le posizioni personali che ahimè, noto, vengono anteposte alla stessa qui a Manduria: questo è il fallimento della politica. Pertanto, bisogna costruire ed andare avanti”.
La riflessione più spontanea ed immediata la si può rivolgere alla giovane età del commissario Mattia Giorno, che proprio perché tale, è ben accetta nel panorama politico in generale e che sia da sprono a tanti ragazzi e ragazze. La sua positività nell’esprimere concetti e meticolosità nell’analizzare un quadro politico, è senza dubbio frutto di un’esperienza sul campo, equilibrata ed umile. “Ciò che ho espresso in questa intervista, lo rivolgo a tutta la cittadinanza, ai dirigenti delle forze politiche del centro sinistra, agli esponenti dell’Amministrazione Pecoraro. Il motivo è semplice: i partiti dovrebbero ritornare alla loro vocazione originaria cioè quella di fare iniziativa politica ma soprattutto di parlare ai cittadini e il mezzo tradizionale migliore è appunto la stampa!”.
di Francesca Rita Nardelli