Manduria: Il presidente di GpM scrive una lettera aperta al sindaco sulla delibera Censum

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“…perdere le elezioni non vuol dire rinunciare ai propri ideali anzi, significa continuare a difenderli; i miei quasi 1700 elettori hanno infatti il diritto di essere rappresentati ed io sento, oggi più di ieri, il peso di tale responsabilità.” Così Tullio Mancino nella controreplica al sindaco dott. Roberto Massafra in relazione alla vicenda Censum che ha acceso l’estate politica manduriana.
“Se egli vuol leggere le mie osservazioni come critiche sterili o addirittura calunniose, faccia pure! – prosegue Mancino – Io assicuro, invece, che esse sono solo un’occasione per riflettere seriamente sull’argomento, nell’ottica di una collaborazione costruttiva, funzionale al migliore perseguimento degli interessi di Manduria. Per questi motivi, in una lettera aperta indirizzata al Sindaco stesso, all’Assessore alle Finanze, avv. Nicola Muscogiuri, e al Dirigente dell’Ufficio Affari Finanziari, dott. Leonardo Franzoso, il leader del Movimento Giovani per Manduria ribatte punto per punto alla replica del sindaco.
In relazione al fatto che “l’affidamento alla Censum della riscossione dei tributi è una scelta operata dalle passate amministrazioni e nessuno di voi – dice Mancino – ha avuto parte nel determinare tali scelte”. Mancino risponde affermando che almeno cinque consiglieri comunali della maggioranza (V. Andrisano, L. Girardi, G. Curri, N. Muscogiuri, N. Dimonopoli) facevano parte della precedente amministrazione Tommasino, la quale ha deciso di esternalizzare la riscossione dei tributi comunali.
E fa notare che, “allorquando fosse esistita una diversa volontà politica della sua Amministrazione rispetto alla precedente, lei avrebbe potuto serenamente internalizzare la gestione della TARES; tanto più che le delibere con le quali l’Amministrazione Tommasino decise di esternalizzare la riscossione dei tributi sono state assunte da Organo incompetente, ovvero in palese violazione dell’art. 42, comma 2, lett e del Tuel (che riconosce il Consiglio Comunale quale unico organo competente in materia di concessione di pubblici servizi), in quanto la precedente Amministrazione decise di affidare all’esterno il servizio tributi con deliberazioni di Giunta anziché di Consiglio Comunale, proprio come ha fatto lei ora con la Tares. Ciò senza tralasciare che le suddette deliberazioni facevano riferimento all’ICI e alla TARSU non già all’IMU e alla Tares.”
Sull’ “intendimento di invertire la rotta e valutare, per l’anno prossimo, la possibilità di internalizzare tale servizio” come riportato nella delibera n°11 del 26 luglio u.s.”
Mancino ricorda che tale “intendimento” non è facoltativo, ma l’anno prossimo il Comune dovrà internalizzare il servizio, per legge.
Sul punto relativo al fatto l’internalizzazione del servizio non può farsi subito, per via delle carenti risorse umane comunali e perché sarebbe servita “una fase preparatoria ed organizzativa impossibile da definire in 20 giorni, rischiando che ci venisse addebitato un danno erariale”.
Per Mancino queste sono sue manifestazioni di giudizio, rispettabili ma prive di riscontro probatorio. Alla deliberazione di giunta di esternalizzazione della Tares, infatti, non è allegato il parere previsto dell’art. 6-bis, comma 3, D. Lgs. n. 165/2001, mediante il quale l’Organo di Revisione del Comune di Manduria deve dare atto ex ante delle economie di gestione e delle relative misure in materia di personale e dotazione organica, conseguibili mediante l’esternalizzazione della Tares.
E chissà – ribatte ancora – se l’assenza del suddetto parere non costituisca un ulteriore vizio di legittimità della deliberazione di Giunta n. 11/2013!
Infine, per rispondere a chi come me sostiene che la questione sarebbe dovuta essere portata all’attenzione del Consiglio Comunale anziché essere sbrigata direttamente dalla Giunta, lei sostiene che “l’iter era nei fatti già stato tracciato dalla deliberazione del commissario straordinario adottata appunto con i poteri del Consiglio e la Giunta, non ha potuto far altro che applicare quanto già stabilito limitando però gli effetti ad un solo anno e ponendo le basi per la rinegoziazione dell’aggio spettante alla Censum secondo condizioni più favorevoli al Comune. Ad ogni modo l’argomento sarà sviscerato in Consiglio comunale quando dovremo approvare il bilancio. I consiglieri si preparino per tale argomento”.
Mancino ribadisce che, “ove fosse esistita la volontà politica in tal senso, l’Amministrazione Massafra avrebbe potuto discostarsi da qualsivoglia deliberazione precedente, giova evidenziare che dalla deliberazione n. 11/2013 (ancora una volta adottata dalla Giunta bypassando il Consiglio Comunale) emerge solo che «al momento, per l’attività a svolgersi sia corrisposto un acconto sul compenso a rinegoziarsi, calcolato in misura pari al 55% della percentuale di aggio sugli incassi già stabilito contrattualmente» per la TARSU” .
Ed è evidente – dice il presidente di GpM – che sulla base della suddetta locuzione è difficile stabilire quanto costerà ai manduriani il suddetto servizio di riscossione e, soprattutto, se esso sarà inferiore, uguale o superiore a quello già previsto per la TARSU. È infatti noto che il gettito della TARES è di gran lunga superiore a quello della soppressa TARSU. Ed è, altre sì, evidente che in assenza di piani finanziari e/o di altri riscontri probatori, quelle del Sindaco restano solo ed esclusivamente parole.
Mancino conclude con un ulteriore invito al Sindaco. “…nel superiore interesse della collettività, lasci approfondire la questione nell’ambito della massima assise cittadina. Da una tale decisione uscirà vittoriosa anziché sconfitta la democrazia”.

Tullio Mancino 2