Manduria: il commissario uscente del Pd Mattia Giorno sull’abbandono di Domenico Sammarco
Il congresso del Partito Democratico conclusosi pochi giorni fa, non solo ha visto un’unica mozione, elemento che faceva ben sperare in intenti unitari, ma sostanzialmente, non ha registrato interventi che potessero far intuire cambiamenti repentini.
La situazione interna al PD manduriano, negli ultimi anni, non ha goduto certo di una pace tra i suoi iscritti. Ragion per cui, arrivati ad un certo punto, il commissariamento è stato ritenuto necessario. Molti gli sforzi fatti per cercare di ridare non solo un po’ di ordine ma soprattutto quella credibilità che storicamente il Pd a Manduria, ha sempre avuto, un po’ per il costante rapporto con la cittadinanza, un po’ per la qualità dei suoi contenuti. Però, come accade anche in tutte le migliori relazioni, all’interno del partito qualcosa si è rotto ed ha prodotto sofferenza e difficoltà interlocutoria. Innegabili i suoi anni d’oro, ma, in egual misura, non si può negare che la situazione di stallo, creatasi negli ultimi anni, abbia prodotto come un blocco psicologico, una sorta di intorpidimento il tutto il centro-sinistra.
Il quadro è sempre stato molto fluido tanto da arrivare, in queste ultime ore, all’abbandono del PD da parte del consigliere Domenico Sammarco.
Abbandono che mette sul piatto della bilancia motivazioni conformi ad un personale pensiero (del consigliere Sammarco) sulla politica e sulle relazioni interpersonali.
Consigliere che tra le fila dell’opposizione ha rappresentato l’area progressista ed ha sempre
contribuito ad una dialettica aperta tra maggioranza ed opposizione.
A caldo, alcune dichiarazioni di Mattia Giorno: “Mi dispiace apprendere della decisione del consigliere Domenico Sammarco di lasciare il Partito Democratico. Domenico, oltre ad essere una persona per bene, è anche uno stimato professionista ma è evidente che sul piano politico ha deciso di intraprendere una strada alternativa. Negli ultimi mesi, pur avendo più volte espresso la necessità che il PD si ricongiungesse alle forze di centro-sinistra, ho notato una certa sua freddezza a riguardo, fino all’ultima vicenda del salario minimo. Auspico che Domenico mantenga un profilo di coerenza tra le forze progressiste e riformiste così come auguro a lui e alle persone che gli sono vicine, tutto il meglio ed un sincero in bocca al lupo per le sfide che lo attendono. Il Pd da parte sua, continuerà a fare ogni sforzo possibile per ricostruire un perimetro di centro sinistra aperto, inclusivo e con una proposta politica per Manduria e la terra Jonica”.
Le riflessioni di Mattia Giorno che ricordiamo essere il commissario uscente del Pd, rappresentano ciò che di fatto lo stesso, ha cercato di mettere in pratica durante il suo periodo di commissariamento: coinvolgimento, apertura e dialogo, non solo all’interno di un Partito Democratico che iniziava a registrare un po’ di stanchezza comunicativa ma anche la volontà di spianare la strada con le altre forze di centro sinistra, non dimenticando il dialogo opportuno con l’attuale Amministrazione.
L’abbandono del consigliere Domenico Sammarco è sicuramente l’epilogo di una situazione rovinata nelle intenzioni e divergenze politiche che, senza indugi, si sono “infiltrate” nella pratica politica e comunicazione tra i vari attori.
Il quadro è decisamente complesso e rinunciare al contributo anche di un solo attore politico, è sempre una sconfitta dalla quale si spera possa nascere la volontà di ripartire con un dialogo disteso e trasparente per il bene dell’intera comunità e del centro-sinistra, in un ottica di larga prospettiva politica.
Francesca Rita Nardelli
