Manduria, i consiglieri Demos sollevano dubbi sull’ampliamento della concessione al Lido Momà

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Il gruppo consiliare Demos di Manduria accende i riflettori sull’ampliamento della concessione demaniale marittima allo stabilimento balneare Lido Momà, denunciando presunte irregolarità e sollevando interrogativi sull’operato dell’amministrazione comunale.

In una dettagliata interpellanza presentata in Consiglio, i consiglieri Gregorio Perrucci e Pasquale Pesare esprimono “forte preoccupazione” per quella che definiscono una gestione poco trasparente delle aree costiere da parte della giunta in carica.

I consiglieri riportano di aver ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini contrariati per la decisione, appresa anche tramite organi di stampa, di ampliare la concessione al noto lido balneare nonostante l’assenza di un Piano Comunale delle Coste formalmente approvato. “Il PCC è stato solo adottato e non ha ancora piena efficacia”, si legge nel documento.

A rafforzare i dubbi, Demos richiama anche due recenti sentenze dei TAR di Liguria e Puglia (rispettivamente n. 183/2025 e n. 268/2025), che confermano la necessità di rispettare le normative europee in tema di concessioni demaniali. Secondo tali pronunce, le proroghe automatiche sarebbero in contrasto con la Direttiva Bolkestein e con i principi del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, imponendo dunque l’avvio di gare pubbliche.

L’interpellanza pone inoltre l’accento sui vincoli paesaggistici che interesserebbero l’area oggetto dell’ampliamento, tutelata dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. I consiglieri chiedono se siano stati rispettati i parametri imposti dal Regolamento Regionale n. 6/2016, tra cui la fascia di rispetto di 5 metri dal piede dunare e la profondità minima della spiaggia.

Ulteriore elemento di perplessità riguarda l’assenza – a detta del gruppo Demos – di qualsiasi atto pubblicato sull’Albo Pretorio comunale relativo all’autorizzazione dell’ampliamento.

Alla luce di queste osservazioni, i consiglieri hanno rivolto un formale invito al sindaco, alla giunta e al presidente del Consiglio Comunale affinché forniscano risposte puntuali in aula, chiedendo che la questione venga inserita nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio, con discussione e risposta orale.