Manduria…e il suo Calvario

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I monumenti sono veri e propri biglietti da visita della città. Dalla loro cura si evince l’attenzione che una comunità ha verso il proprio patrimonio culturale

Chissà cosa avranno pensato i primi turisti che, dopo il lockdown, hanno scelto di visitare Manduria. Chi si sarà trovato, magari anche solo di passaggio, davanti al monumento del Calvario sarà rimasto colpito dallo stato di trascuratezza in cui versa. 

Le foto inviate alla nostra redazione dall’ex capogruppo consiliare di Forza Italia Arcangelo Durante non hanno bisogno di essere commentate. Il monumento del Calvario, che da molti viene definito un museo al cielo aperto della maiolica di fine ‘600-‘800, è infestato dalle erbacce. Il recupero e il restauro del caratteristico monumento manduriano risale a tre anni fa.

 A dir la verità, per molti, potrebbe essere stata proprio la scelta di eliminare due alberi durante le fasi di restauro a favorire oggi la super produzione di erbacce che oscurano la bellezza del monumento: Uno era parte integrante del monumento l’Albero di Giuda posto proprio accanto alla statua raffigurante Giuda; l’altro albero era invece l’olivastro selvatico, piantato dal Venerabile Fra’ Giuseppe Ghezzi che pare sia addirittura ricresciuto nonostante un duro intervento finalizzato alla sua eliminazione. Senza la loro ombra il verde ora cresce rigoglioso.

L’ex capogruppo consiliare di Forza Italia Arcangelo Durante chiede ai commissari di provvedere a disporre con una certa urgenza un intervento di pulizia affinché il Calvario possa ritornare ad essere ammirato.