Manduria. Corteo non autorizzato prima del match contro il Massafra, emessi 19 DASPO per un totale di 71 anni

Condividi

La Polizia di Stato ha notificato 19 provvedimenti di Divieto di Accesso alle Manifestazioni Sportive (DASPO) emessi dal Questore di Taranto, Michele Davide Sinigaglia, nei confronti di altrettanti ultrà della squadra UG Manduria Sport.

L’episodio risale al 9 marzo scorso, quando un gruppo di circa cinquanta tifosi, appartenenti alla frangia ultrà della squadra locale, ha organizzato un corteo non autorizzato prima dell’incontro di calcio tra UG Manduria Sport e Soccer Massafra. La manifestazione, indirizzata contro dirigenti e giocatori della squadra manduriana, ha preso il via da un chiosco abituale ritrovo dei tifosi, per poi dirigersi verso lo Stadio “Dimitri”, distante oltre un chilometro.

Durante il corteo, che ha provocato gravi disagi alla circolazione e all’ordine pubblico, alcuni partecipanti hanno acceso fumogeni e fatto esplodere piccoli petardi, creando una situazione di tensione. Alcuni tifosi si sarebbero inoltre travisati con sciarpe e cappucci, aumentando il livello di allerta delle Forze dell’Ordine. Solo l’efficace gestione dell’ordine pubblico da parte della Polizia ha impedito il contatto con i tifosi della squadra ospite, giunti in modo scaglionato allo stadio.

Le indagini condotte dal Commissariato locale, attraverso l’analisi delle immagini delle videoriprese della Polizia Scientifica e dei sistemi di videosorveglianza presenti lungo il percorso, hanno permesso di identificare 19 ultrà, molti dei quali già noti alle Forze dell’Ordine.

Gli identificati erano stati immediatamente denunciati a piede libero per l’organizzazione e lo svolgimento di una riunione pubblica senza il necessario preavviso alle Autorità competenti, con l’aggravante della concomitanza con una manifestazione sportiva.

Nei giorni scorsi, il personale della Divisione Anticrimine della Questura di Taranto ha notificato i DASPO ai soggetti coinvolti, per un totale di 71 anni di interdizione dagli eventi sportivi. Tra questi, tredici prevedono anche l’obbligo di firma presso le autorità competenti.

Le misure adottate si inseriscono nel quadro delle strategie di prevenzione della violenza negli stadi, con l’obiettivo di garantire la sicurezza pubblica e tutelare il regolare svolgimento degli eventi sportivi.