Manduria: comunque vada a finire…sono danni incalcolabili

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“Comunque vada a finire la crisi in atto, sono già incalcolabili i danni arrecati alla nostra comunità da questa “compagine amministrativa”, che in realtà tale non è stata mai”. E’ il commento dei Verdi di Manduria che intervengono sull’attuale momento politico e sulla crisi in atto che nelle ultime ore potrebbe, forse, trovare un epilogo. Il partito del Verdi esprime critiche già su come è nata questa compagine “…con l’ausilio di un pallottoliere,” – scrivono – “sommando alla rinfusa gruppi e singole individualità, lontanissimi gli uni dagli altri per convinzioni, storie politiche, modelli comportamentali ed altro. Si è subito caratterizzata per un tasso di litigiosità forse mai raggiunto prima, ma che era fin troppo facile prevedere proprio in considerazione della eterogeneità di obiettivi e metodi di cui erano portatori i suoi componenti.” Questa la causa di quanto poi avvenuto. “La paralisi, la contraddittorietà, il pressappochismo con cui questa amministrazione si è mossa in tutti i settori della vita pubblica, l’indisponibilità all’ascolto e al confronto, la ripicca e la rivalsa verso gli avversari politici di ieri, gli scivoloni “istituzionali” e tutto quanto l’ha contraddistinta in negativo in questi mesi sono sotto gli occhi di tutti.”
Per i Verdi la gravità del fallimento dell’attuale politica sta nel fatto che, questa compagine, sotto la bandiera del civismo, è stata messa in piedi nel momento in cui l’antipolitica nel nostro paese toccava il suo massimo: “l’alleanza elettorale guidata dal sindaco Massafra ha fatto di questa antipolitica la sua bandiera, presentando le liste civiche (vere o presunte che fossero) che la componevano come la sacrosanta reazione della società civile ai danni e ai guasti dei partiti tradizionali.”
“L’epilogo e il consuntivo della vicenda” – prosegue la nota dei Verdi che va giù duro, prendendo spunto proprio dall’ultimo atto il documento politico che lo stesso sindaco sottopone alla sua ipotetica, futura maggioranza – “Un documento che in realtà di politico non ha nulla , ma è solo un piccolo trattato di logica spartitoria, in cui si fa coincidere il concetto di dignità di una forza politica con la sua visibilità, che a sua volta coincide con l’occupazione di un posto in giunta; un documento che è una somma di tutto il peggio della cattiva politica di ieri e di oggi, che queste finte liste civiche avevano evidentemente nel proprio DNA e che ha viziato sin dall’origine l’esperimento di Massafra; un documento dal quale apprendiamo, al punto primo, che un programma amministrativo è ancora tutto da definire. Dunque, prima si distribuiscono le poltrone e poi si decide il da farsi. Ma che importa? La città può attendere. Per quale intervento miracoloso potranno recuperare coesione e unità d’intenti persone e forze politiche che sino a ieri si sono affrontate all’arma bianca non è dato sapere. Ma che importa? C’è tempo per un altro giro di giostra”.

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