Manduria “Città Invisibile”, la politica si parla addosso, sempre più lontana dalla gente

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Città invisibile, traviata, viziata, corrotta? Manduria è soprattutto rotta. Ridotta in cocci.”

Così il giornalista Giuseppe Mariggiò ha commentato l’incontro organizzato dal PD “La città invisibile, i Fallimenti e le proposte” per discutere sulla crisi della maggioranza in atto da qualche settimana a Manduria.

La politica anche stasera perde l’occasione di fare autocritica e si parla addosso, sventolando proclami, spacciando miraggi col nome di visioni. Con nuove voci e vecchi tromboni, la musica resta la stessa. Quella che individua il nemico esterno. Quella che invoca l’unità e il dialogo ma poi all’interno si scinde come l’atomo. Quella che ha le risposte ma non sa farsi le domande. Quella che stringe i ranghi ma non sa collaborare. Quella che si dichiara eretica ma poi pratica l’ortodossia. La città resta assente, immobile: voterà sempre per la parte che le conviene di più. Non bisogna rifondare un partito, bisognerebbe rifondare la città. Una stampella non basta. Anche se zoppicare sarebbe un inizio. Il sindaco in carica non può permettersi di dimettersi. L’opposizione non può augurarsi il commissariamento come male minore. Manduria è rotta. Per rimetterla insieme, ci vorrebbe l’arte certosina di far combaciare anche i pezzi sbagliati.