Manduria: anticipata la trasmissione a Linea Blu

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“Siamo stati letteralmente tempestati di mail, messaggi da Facebook, contatti su Twitter…siamo venuti a vedere cosa accade qui a Manduria”. Lo ha detto chiaramente la giornalista Donatella Bianchi, conduttrice di Linea Blu il programma di Rai Uno che si occupa di tutela del mare, delle sue risorse, della valorizzazione delle tradizioni senza trascurare l’innovazione e le grandi sfide del futuro. Un viaggio lungo le coste Italiane e del Mediterraneo, uno sguardo attento e avventuroso attraverso i segreti e le bellezze del blu.
In questo percorso è stato colto il “grido di allarme” lanciato da oltre 15 mila followers dei gruppi Facebook più attivi “Io Amo San Pietro” e “NO!!! Allo Scarico a Mare dei Comuni di Sava e Manduria” e dei vari profili collegati. Un grande lavoro quotidiano che va avanti da mesi e che, promotore l’ambientalista Mimmo Fontana, ha coinvolto gli iscritti, sparsi anche in tutta Italia, che hanno in comune il desiderio di salvaguardare il mare e il suo territorio e che si battono a denti stretti per evitare la condotta del depuratore consortile anche a scopo emergenziale. La consapevolezza che il tubo di scarico del realizzando depuratore andrà a deturpare i luoghi danneggiando le vicine aree protette e la bellezza delle marine ha fatto unire le forze dei cittadini che puntualmente cercano di mantenere alta l’attenzione sul problema da risolvere fino all’eliminazione della condotta sottomarina. Dopo la trasmissione di “Sereno Variabile” che qualche mese fa, dando risalto al territorio, non accennò minimamente al grave rischio che Manduria e il suo mare sta correndo. La giustificazione fu che bisognava evitare che la “promozione fosse un boomerang”. Si è aperta una discussione…e si è deciso che non è giusto nascondere il problema “scarico a mare” in quanto portare all’attenzione nazionale la questione significa cercare di evitare la sua realizzazione. Per questo il pressing si è fatto insistente. Tutti devono sapere: è ormai l’unica arma di difesa che il territorio può usare contro l’arroganza di chi vuole questo progetto. Ogni programma, ogni media… radio, tv, giornali… evidenziando gli errori di questa assurda vicenda, aiutano a creare una coscienza. Vicenda assurda al punto che non si tiene conto della soluzione alternativa migliorativa dell’ambiente e anche meno onerosa rispetto a quella che si vorrebbe attuare.
I colpi messi a segno non riguardano solo LINEA BLU. Dopo lo strano atteggiamento di Striscia La Notizia che non riteneva interessante seguire questa vicenda in quanto non esiste ancora il “danno”, Mimmo Fontana ha iniziato a “corteggiare” anche la bella Nadia Toffa delle Iene (Italia Uno) che tra l’altro si è scoperto poi essere una dei tanti VIP che abitualmente popolano queste spiagge e il nostro Chidro.
Anche Nadia Toffa è stata letteralmente presa d’assalto dai contatti ed ha trovato interessante capire per quale motivo si insiste tanto a volere realizzare la condotta. Il servizio realizzato, stile “Iene” naturalmente, quindi sotto forma di inchiesta, andrà in onda prossimamente. Lungi dal protagonismo che in questi casi potrebbe emergere, Mimmo Fontana che ha a cuore solo ed esclusivamente la salvaguardia del mare, ha lasciato spazio (come è giusto che sia) anche ad altri… istituzioni, associazioni che hanno trovato il piatto pronto. Sperando che questa vicenda possa trovare la conclusione auspicata con una variante al progetto come indicato dal prof. Mario Del Prete e che possa essere accolta quanto prima dal nuovo governo regionale, a Mimmo Fontana, che non intende fermarsi in questa azione di coinvolgimento, va dato merito dell’attenzione che i media nazionali stanno riservando al territorio.

La puntata di Linea Blu, anticipata di una settimana, è in onda sabato prossimo 6 Giugno 2015 alle ore 14.30 su Rai Uno.
Le telecamere spazieranno sulle incantevoli coste salentine.
“Un susseguirsi di dune sabbiose ricoperte dalla tipica vegetazione costiera: nella riserva naturale regionale orientata del Litorale Tarantino Orientale, in bicicletta lungo i percorsi della Salina dei Monaci, antica depressione collegata al mare da un canale ed utilizzata per la raccolta di sale marino a partire del 1731.
Da Porto Cesareo a Torre Colimena, alla meravigliosa spiaggia di Torre Lapillo: nell’area marina protetta di Porto Cesareo, un periplo per ammirare le bellezze di una costa selvaggia ed incontaminata.
Archeologia subacquea: a San Pietro in Bevagna, ad una profondità compresa tra i tre e i cinque metri, un’immersione alle “Vasche del Re”, antichi sarcofagi in marmo cristallino di origine greca, dal peso variabile tra i 1000 e i 6000 kg, risalenti al 150-300 d.c.
Acque cristalline, stupefacenti fenomeni sorgivi, il ribollire della sabbia bianchissima sollevata dalla furia dell’acqua: a pochi chilometri da San Pietro in Bevagna, discendendo in canoa lungo il fiume Chidro, complesso di sorgenti di acqua salmastra dall’incredibile portata di oltre 3000 litri al secondo, che, dopo un breve percorso di circa 500 metri lungo un canale, si riversano in mare.
Natura: sotto Torre dell’Ovo, ad una profondità di 10 metri, un’immersione per svelare il mistero della “foresta pietrificata”.
Folclore: a San Pietro in Bevagna, con numerosi figuranti, una minuziosa ricostruzione in costume dell’approdo dell’apostolo Pietro, che, come da leggenda, sbarcò proprio su questo litorale quando dalla Palestina si sarebbe diretto a Roma per subire il martirio.”

Tanti motivi dunque per far crescere turisticamente questo territorio, tanti motivi per preservarlo dalla barbarie.