Manduria. AFM: “Giudice di Pace? Fatti, non parole!”

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“E’ giunto il momento che i Sindaci dicano chiaramente se interessa o meno mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria, ma che lo dicano con i fatti e
non con le parole”.

A chiedere che i Sindaci escano allo scoperto sulla questione è l’Associazione Forense Messapica.
“Il Giudice di Pace di Manduria è di nuovo a rischio. – afferma in una nota l’Avv. Antonio E. Casto, presidente di A.F.M. – Il Sindaco di Avetrana, il Sindaco di Manduria ed il Sindaco di Maruggio dicano la verità.
“In occasione della Assemblea pubblica del 5 novembre promossa da A.F.M., avente ad oggetto le problematiche
relative all’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria,- spiega poi Casto – l’Assessore di Avetrana Enzo Tarantino promise per il proprio Comune che in pochi giorni avrebbero formalizzato il passaggio al tempo pieno di Giuseppe Crisostomo, dipendente presente nell’Ufficio Giudiziario solo part-time.
In realtà ad oggi nulla è stato fatto, tanto che lo stesso Crisostomo con una lettera del 17.11.2015 indirizzata a tutte le autorità (Amministratori, Coordinatore dell’Ufficio del GdP e Presidente del Tribunale) ed anche ad A.F.M., ha concesso un ultimatum
di dieci giorni al proprio Comune per definire l’annosa vicenda e mantenere fede alle sbandierate promesse.
In tutto ciò preoccupa – prosegue il presidente – l’atteggiamento del Sindaco di Maruggio Alfredo Longo che, lo ricordiamo, ha omesso anche di partecipare alla Assemblea, mostrando disinteresse alla questione e non risolvendo neanche il problema del suo dipendente Filomena, anche esso part-time.
Ma, ancora di più, Associazione Forense Messapica, è preoccupata dal silenzio e dal lassismo del Comune di Manduria, che in qualità di Ente capofila, non solo sta
lasciando passare invano tempo prezioso, ma sta omettendo di risolvere anche il problema della nuova sede (sorto a seguito della decisione del Consiglio Comunale di Manduria di concedere l’immobile al Ministero degli Interni quale nuova sede del
Commissariato di P.S.), ignorando addirittura proposte di comodato gratuito di immobili giunte da privati cittadini”.
“Tutto ciò è francamente inaccettabile – conclude l’Avv. Casto – anche alla luce delle più volte sbandierate
affermazioni del Sindaco Roberto Massafra e del suo fedele Vice-Sindaco Gianluigi De Donno in favore del mantenimento.
La responsabilità dell’unico presidio di giustizia del territorio grava su di loro, perdere l’Ufficio a questo punto sarebbe una sconfitta politica gravissima degli
Amministratori”.