Maltempo. Dopo la “conta” dei danni occorre intervenire sugli alberi pericolanti

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Sono sempre più frequenti i fenomeni atmosferici come quelli che, il 10 luglio scorso, hanno colpito tante località della provincia di Taranto in cui la furia dei venti ha sradicato centinaia di alberi.
“Dobbiamo imparare a conviverci e, soprattutto, a prevenirne gli effetti devastanti» afferma Gianrocco De Marinis, Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Taranto che già a febbraio scorso aveva lanciato un grido di allarme, quando il vento impetuoso sradicò tantissimi alberi in molti centri abitati della provincia tarantina, capoluogo compreso.
Nell’occasione i Dottori Agronomi e Dottori Forestali, i professionisti in possesso delle competenze necessarie e previste dalla norma, rinnovarono la loro disponibilità a collaborare con le amministrazioni comunali in tutte le azioni necessarie a preservare il patrimonio arboreo cittadino e, più in generale, il verde urbano.
«Dopo la “conta” dei danni della tempesta della settimana scorsa – ha detto Gianrocco De Marinis – per quanto possa sembrare assurdo, la vera sfida comincia ora: se è pur vero che centinaia di alberi sono stati sradicati causando ingenti danni, è altrettanto vero che sono molti gli alberi che, pur essendo rimasti a dimora, sono stati resi instabili e pericolanti a causa del fortissimo vento. Pertanto vanno individuati in tempi rapidi, per evitare che eventi straordinari simili li facciano schiantare al suolo».
Si rende necessaria quindi un’analisi effettuata dai Dottori Agronomi e Dottori Forestali, gli unici professionisti che dispongono ex lege di competenze specifiche ed esclusive per le attività di valutazione della stabilità delle alberature, oltre che di altre in materia forestale e fitoiatrica.

«La nostra categoria professionale è a disposizione degli Enti pubblici e dei privati cittadini – ha concluso Gianrocco De Marinis – per effettuare un monitoraggio del patrimonio arboreo di loro proprietà, attività che deve comprendere la valutazione della stabilità, onde poter stabilire gli alberi che possono permanere a dimora, magari operando un’adeguata potatura, e quelli che devono essere invece abbattuti per prevenire eventuali danni a cose e/o persone».
Ogni specie di albero, infatti, come ogni singolo esemplare in base alle sue particolari condizioni “di salute”, ha determinate peculiarità che incidono sulla sua stabilità: alcuni tendono a cadere all’improvviso schiantandosi su cose e persone sottostanti, altri invece cedono piegandosi lentamente.