Maltempo. Geologi Puglia: il territorio dimostra la sua fragilità

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Bari – “Il territorio pugliese come quello di tutta l’Italia in queste ore sta dimostrando la sua fragilità ed esposizione alla pericolosità idraulica e geomorfologica. Oggi, come ieri possiamo solo esprimere un forte rammarico per le vite umane spezzate, vite di concittadini che nella loro quotidianità si sentivano protetti da uno Stato e da tutti quegli Enti preposti alla gestione del territorio”. Ad affermarlo, dopo la tragedia provocata dal nubifragio di lunedì a Ginosa (Ta), è il presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia, Salvatore Valletta. “Lo sforzo di questi anni non è bastato – aggiunge – l’elenco delle alluvioni nel tarantino nell’ultimo decennio è lungo: settembre 2003, novembre 2004, marzo 2011, settembre 2011, ottobre 2012 solo per citare alcune delle più disastrose con effetti su beni e persone. Dopo ogni evento si piangono i morti, si confortano i sopravvissuti, si calcolano i danni, si raccolgono ‘le sentite’ dichiarazioni dei decisori, si spera nell’avverarsi delle tante promesse. Dopo ogni evento si cerca di comprendere le cause. Così inizia l’elenco dell’ovvio: abbandono delle campagne, abusivismo edilizio, assenza di manutenzione dei fiumi, incendi, cambiamenti climatici”
Valletta sottolinea che il territorio pugliese non è per nulla al riparo “da specifiche vulnerabilità geoambientali”. E spiega come “ad una apparentemente ‘semplicità’ e ‘uniformità’ negli assetti morfologici ed idrologico-idraulici delle grandi aree morfogenetiche che lo costituiscono, contrappone una estrema variabilità e complessità dei numerosi e spesso interagenti fenomeni dinamici in atto, molti dei quali anche in grado di minacciare direttamente l’uomo e le sue attività”. Verso le zone più critiche, secondo Valletta, c’è stata “una disattenzione o banalizzazione fino al punto da indurre a occuparle e perfino ‘cancellarle’ con interventi edilizi o di trasformazione del territorio in genere, nell’assoluta ignoranza del delicato e irrinunciabile ruolo ricoperto dalle stesse nel complesso e delicato equilibrio idrogeologico e territoriale”.
Secondo il presidente dell’Ordine dei geologi pugliesi “le politiche nazionali e regionali devono in tempi brevi “istituire il Servizio Geologico Regionale” rivolto a tutti coloro che operano sul territorio con l’obiettivo di fare prevenzione, “e le cui competenze devono contribuire alla riduzione del rischio idrogeologico e al monitoraggio strategico di alcuni rischi naturali”.
Occorre poi “rispettare le pericolosità individuate dagli enti sovraterritoriali come le Autorità di Bacino e aggiornare i Piani Comunali di Protezione civile; ripristinare in tempi rapidi il Comitato Tecnico dell’Autorità di Bacino della Puglia che una legge regionale frettolosa ha abrogato lo scorso luglio; imporre una urbanizzazione con la progettazione delle grandi opere che siano compatibili con le caratteristiche del territorio e non viceversa; istituire i presidi territoriali sotto una regia sopra territoriale in modo da far sì che si operi in termini di previsione e prevenzione”. “E’ urgente – afferma Valletta – aprire subito un tavolo serio e costruttivo nell’interesse delle popolazioni e del territorio pugliese, altrimenti, politicamente e moralmente risulterà paradossale inaugurare una nuova opera come una strada, un ponte, una scuola, un ospedale sapendo che altre porzioni del territorio non sono in sicurezza e con essi le popolazioni che li transitano o li risiedono”.

Salvatore-Valletta-