Macabro avvertimento a numero due della società del Taranto FC. Le foto

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Tensione alle stelle in casa Taranto. Nemmeno il successo sul San Severo è servito per rasserenare il clima e
placare la protesta della tifoseria nei confronti dell’attuale proprietà del Taranto. Contestazione che comincia ad andare oltre: alle semplici scritte sui muri dello stadio si è arrivati a vere e proprie minacce di morte rivolte al vicepresidente del Taranto, Tonio Bongiovanni. L’atto intimidatorio è stato messo a segno, probabilmente nella notte, da ignoti che hanno impiccato un manichino al sottopasso di Viale Magna Grecia, accompagnato da una scritta riportante un insulto nei confronti del numero due del sodalizio rossoblù. Sul ritrovamento sono in corso le indagini

Sui social è scaturito un vivace dibattito sui motivi che portano, in una città così martoriata da tanti problemi, da quello occupazionale a quello ambientale e sanitario, ad accanirsi contro chi, con mille difficoltà dovute a tanti fattori, cerca comunque di mantenere la squadra di calcio, spendendosi in prima persona e non solo dal punto di vista economico. Attualmente il Taranto milita nel girone H di Serie D, una categoria che non soddisfa la tifoseria rossoblu. Tutti si lanciano nel dare giudizi su quello che si deve fare per vincere i campionati ed avere una squadra forte…ammesso che siano giuste le indicazioni, c’è sempre il fatto che l’ultima parola spetta a chi nella società mette i soldi. Ma questo è un discorso che non vale solo per Taranto e riguarda un po’ tutto il calcio: dalle stelle quando si vince si finisce, senza pietà, alle stalle quando le cose non vanno bene. Ma a questo punto ci si deve interrogare davvero se è giusto interpretare in maniera così violenta il “tifo” per la propria squadra?
Tornando all’episodio di inaudita gravità accaduto nelle ultime ore, non mancano le attestazioni di solidarietà questo è quello della squadra e dei collaboratori del Taranto:
“La squadra, lo staff tecnico e tutti i collaboratori del Taranto FC 1927 intendono esprimere grande solidarietà e vicinanza nei confronti del vice presidente del club Antonio Bongiovanni ed anche di riflesso al nostro Presidente Elisabetta Zelatore, destinatari stamani di un macabro messaggio da parte di pseudo tifosi. Lo sport deve essere vissuto come momento di aggregazione e puro divertimento; invece siamo costretti a lavorare in un clima di terrore e quando va bene di indifferenza.
Alla nostra solidarietà si associa l’appello affinché questa squadra possa tornare sul terreno di gioco con serenità e tranquillità per il bene di questa Società e della Città che essa rappresenta ma anche per il bene dei nostri figli, nel rispetto delle nostre famiglie che dal calcio, che è pur sempre un gioco ricordiamolo, si sostentano economicamente.
Chiediamo un po’ di fiducia nei nostri confronti per non perdere di vista quell’obiettivo finale che tutti noi abbiamo ben fissato in mente.”