Lotta al caporalato. Riunita in Prefettura la Cabina di regia

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Si è riunita in Prefettura, a Taranto, la Cabina di regia del Piano a tutela dello sviluppo agricolo

e contrasto al caporalato, presieduta dal Prefetto, Donato Cafagna, costituita dalle organizzazioni datoriali e sindacali, dai Sindaci e dai direttori degli organismi di vigilanza.

A fianco al potenziamento dei controlli per il rafforzamento della sicurezza nelle campagne, sono state focalizzate dal tavolo quattro direttrici di lavoro orientate a prevenire l’illegalità favorendo il corretto collocamento della manodopera agricola.

Infopoint e momenti di incontro tra gli operatori di settore e gli organismi di vigilanza – già attivati dalle amministrazioni comunali di Palagiano e Ginosa – verranno implementati anche presso i Comuni più esposti a tale fenomeno.

Inoltre, in coincidenza con l’incremento stagionale dell’attività agricola, gli organi di vigilanza intensificheranno l’azione di controllo, in maniera coordinata, evitando duplicazioni e operando congiuntamente.

Un altro aspetto all’attenzione è finalizzato a dare vita ad un supporto logistico a beneficio dei lavoratori che venga incontro alle esigenze di spostamento della manodopera, peculiari in alcuni momenti dell’anno.

A questo riguardo dalle organizzazioni sindacali è emersa la necessità di un confronto che coinvolga la Regione Puglia, trattandosi di fenomeni che, come dimostrano le operazioni condotte negli ultimi giorni dalle Forze dell’Ordine, investono l’intera Regione, con flussi che si spostano attraverso le diverse provinciali pugliesi.

“Durante il tavolo – ha riferito Antonio Trenta, segretario generale della Uila di Taranto, presente all’incontro insieme a Giancarlo Turi, segretario generale della Uil, ed Ida Cardillo, componente della segreteria – si è fatto il punto sulle attività di monitoraggio avviate in seguito alle intese raggiunte lo scorso 23 marzo e agli impegni assunti proprio attraverso il piano contro il caporalato. Tra le iniziative mirate a sconfiggere il preoccupante fenomeno che si annida nel settore dell’agricoltura, minacciando l’intera economia anche sul nostro territorio, l’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine”.

“Le forze dell’ordine – ha ribadito Trenta nel corso dell’incontro – stanno facendo un lavoro egregio su tutto il territorio. Mi riferisco in particolare agli ultimi fatti registrati di recente, che ci danno la misura di quanto sia assolutamente necessaria la repressione. Tuttavia non possiamo limitarci a questo”.

Secondo il segretario della Uila, “è indispensabile proporre anche altre soluzioni, sostituendosi legalmente alla figura del caporale”.
Un esempio su tutti è quindi “l’attivazione di un servizio di trasporto pubblico per far sì che i braccianti non si rivolgano ai caporali per raggiungere il luogo di lavoro”.
Poi come detto, l’incontro domanda-offerta di lavoro, che “deve essere favorito con il coinvolgimento attivo di tutte le parti in causa”.
Infine Trenta ha sottolineato la necessità di rinnovare il contratto scaduto da circa 2 anni: “Si tratta di uno strumento indispensabile per salvaguardare i diritti dei lavoratori”.

Antonio La Fortuna, Segretario generale di Fai Cisl, pur apprezzando i recenti risultati delle operazioni delle Forze dell’Ordine, supportate dalla legge 199/2016, ricorda i ritardi più volte denunciati nell’attivazione della prevista Cabina di Regia presso l’Inps mai decollata, sia al livello nazionale che territoriale per fare vera prevenzione e per orientare insieme alle parti sociali le ispezioni.
“Eppure – afferma La Fortuna, che ha partecipato alla riunione insieme al Segretario generale territoriale della Cisl Antonio Castellucci – esistono oggi i presupposti affinché il persistente fenomeno del caporalato, che rimane non solo meridionale ma certamente molto radicato al Sud e in Puglia, non venga più derubricato a mera notizia di cronaca, se però alla solidarietà espressa verso le donne, anche immigrate, vittime di caporali, ricattate e piegate a una logica di violenza fisica e di umiliazione psicologica si è capaci di associare uno scatto culturale generalizzato; e di produrre strumenti condivisi che implementino più partecipazione sociale, più legalità e più rete pubblica nel mercato del lavoro”.

“Chiediamo che anche la Prefettura di Brindisi attivi in tempi brevi un tavolo generale di intervento, valorizzando l’esigenza più volte ribadita anche dalla Cisl e dalla Fai Cisl di pianificare attività coordinate e concrete con organizzazioni sindacali, Istituzioni territoriali, Sindaci dei Comuni interessati, Asl, Regione Puglia, organizzazioni professionali agricole, ecc.”.

“Dunque – conclude La Fortuna – nella nostra analisi il caporalato in Agricoltura non è più un problema legislativo, quanto invece di corretta funzionalità anche delle agenzie interinali, di una Rete agricola di qualità il cui marchio etico non sia incombenza burocratica ma sostanziale distinzione tra Aziende che vogliano effettivamente competere nel mercato investendo sulla qualità del prodotto e sull’innovazione, senza che operino sfruttamento della manodopera.
Determinante contro questi fenomeni dovrà essere sempre il rispetto della legalità, l’applicazione concreta dei Contratti provinciali di lavoro ed un’azione sempre più efficace anche degli Enti bilaterali di settore e dei Centri per l’impiego”.