llva. Torna la preoccupazione tra i lavoratori. I Sindacati incontrano Emiliano.

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Sulla vertenza Ilva, incontro oggi pomeriggio a Bari tra i sindacati confederali di Taranto Cgil Fiom, Cisl Fim e Uil Uilm e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che successivamente ha ricevuto una delegazione della Usb.
Al Governatore pugliese i rappresentanti sindacali hanno rivolto l’appello a ricercare con la massima urgenza soluzione utili a mantenere in vita l’intero apparato industriale ionico.
Mentre alcuni provvedimenti (tipo la costituzione della New Company), propedeutici al superamento dell’Amministrazione Straordinaria, tardano a realizzarsi, si susseguono notizie poco confortanti che si susseguono mandano in confusione i dipendenti dello stabilimento e delle ditte dell’appalto, questi ultimi anello debole del sistema siderurgico.
“Si teme per la tenuta occupazionale – ha detto Cosimo Panarelli, Segretario Generale di FIM-CISL Taranto Brindisi-
Questa situazione di stallo venutasi a creare non solo rallenta il processo di ambientalizzazione (con l’adeguamento rispetto alle prescrizioni fissate dall’AIA), ma di fatto sta determinando una forte e preoccupante perdita di competitività sul mercato nazionale ed internazionale. Ad oggi, oltre ai ritardi nell’attuazione dell’AIA, si registra un ulteriore calo della produzione di acciaio, passata dalle iniziali 17 mila tonnellate giornaliere previste, alle attuali 13 mila tonnellate giornaliere. Di contro – secondo i dati di Federacciai – assistiamo ad un forte incremento in Italia di importazione dell’acciaio, di oltre il 36 percento, di cui 32 percento import extra Ue e 4,2 percento import Ue. Questo dato allarmante compromette la credibilità dello stabilimento ionico, allontanando i clienti di riferimento”.
Per i sindacati “ulteriori ritardi nel dare seguito concretamente agli impegni assunti potrebbero rivelarsi deleteri circa il futuro produttivo dello stabilimento siderurgico tarantino, autentico traino per l’economia del territorio. Prima si torna a vendere il proprio prodotto, prima si potrà rendere appetibile lo stabilimento, aprendo quindi le porte ad un acquirente”.
“Il clima d’incertezza presente tra le aziende dell’appalto – ha aggiunto Panarelli – è ancora vivo, rispetto ai mesi precedenti dell’anno. Dopo una flebile boccata d’ossigeno, oggi, ritornano le difficoltà legate ai ritardi accumulati nei pagamenti dei lavori effettuati. Occorre una soluzione definitiva utile a portare maggiore serenità tra quanti operano nel settore.

“Da molti mesi – ha detto il presidente della Regione, Emiliano – faccio presente al Governo nazionale la situazione di una fabbrica che secondo alcune stime perde diversi milioni di euro al mese. Alla perdita ordinaria si è aggiunta anche una crisi generale del mercato dell’acciaio nel mondo, che sta aggravando la situazione. Questi due elementi mettono questa fabbrica a gravissimo rischio. E rispetto a questo le iniziative da prendere non hanno tanto carattere industriale, quanto carattere imprenditoriale, nel senso che la fabbrica va riconsegnata a soggetti che siano in grado di governare il mercato dell’acciaio, con una visione globale che attualmente i commissari non hanno, perché nessuno dei commissari è uno specialista del settore acciaio”. “La Regione Puglia – ha concluso – è vicina ai lavoratori, ai cittadini e al sindacato: la discussione di oggi ha anche un valore simbolico perché un collasso non programmato dell’Ilva avrebbe un impatto simile a quello di un terremoto. E ci potremmo trovare davanti a una situazione drammatica in pochi mesi. Per quanto riguarda il miliardo e mezzo che la Magistratura svizzera dovrebbe sbloccare, non posso fare altro come Regione di cercare di informarmi presso la Procura di Milano competente per i rapporti con i giudici elvetici per capire lo stato dell’arte delle procedure. Con i sindacati abbiamo deciso di chiedere infine un incontro al Governo nazionale per conoscere le sue intenzioni”.