L’estate si avvicina…ma come si pensa di gestire le spiagge pubbliche pugliesi? Le idee di un imprenditore manduriano

Condividi

Dalla soluzione dei pannelli in plexiglass ideata da un’azienda Modenese, al braccialetto “anti – Covid”, arrivando alla soluzione “Porto Cesareo”

dove diversi imprenditori hanno simulato la distanza tra gli ombrelloni all’interno dello stabilimento balneare per garantire il distanziamento sociale: pur di salvare la stagione estiva, consentire un parziale ritorno alla “normalità” nella consapevolezza che il virus non è ancora sconfitto, l’immaginazione viaggia a tutta velocità per trovare la possibilità di adattarsi mantenendo le indicazioni fornite dagli esperti in campo epidemiologico. Tutti gli obblighi e il rispetto delle regole, in questo caso, spettano ai titolari della concessione demaniale. Nessuno sinora però ha parlato delle spiagge libere pubbliche: cosa accadrà? In che maniera si potranno evitare gli affollamenti assicurando le regole ancora in atto?

E’ un imprenditore manduriano Gregorio Dinoi Responsabile Pubbliche Relazioni del Ghigò Beach ad affrontare la questione in una lettera inviata al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’Assessore Regionale al Demanio Raffaele Piemontese, evidenziando in effetti che, ad oggi, non esistono soluzioni, proposte, atti di indirizzo o disposizione normative Regionali e Nazionali per la gestione delle spiagge libere pubbliche dei comuni costieri pugliesi.

“Il nostro territorio, San Pietro in Bevagna – marina di Manduria (TA) consta di 18 km di costa, di cui 15 km sono di spiaggia libera. Pertanto, occorre trovare una soluzione ottimale per garantire ai potenziali fruitori della spiaggia libera il giusto distanziamento sociale e il contestuale monitoraggio degli accessi presso le stesse. – spiega Gregorio Dinoi – E’ opportuno a mio avviso, cercare di trovare del personale e della forza lavoro per garantire ciò. Personalmente, nei limiti della normativa Regionale e Nazionale, proporrei di dare mandato ai Comuni costieri, che con l’ausilio dei Servizi Sociali comunali potrebbero individuare tra i beneficiari del Reddito di Dignità Pugliese i soggetti che potranno eseguire tale attività di vigilanza e controllo delle spiagge libere. ​Si potrebbe ipotizzare anche di affiancare tali soggetti con il personale della Protezione Civile e con l’ausilio dei Centri Operativi Comunali (i cd. C.O.C. ), ovviamente con la direzione e il coordinamento delle Forze di Polizia. Inoltre, da notizie estrapolate sul sito istituzionale ho notato che al Comune di Manduria spetta una somma stanziata dalla Regione Puglia con delibera di Giunta Regionale n. 443/2020 pari a € 91.491,33 da utilizzare, previo avviso pubblico, per aiutare le fasce deboli della popolazione, in ordine all’emergenza sanitaria covid – 19. A tal punto si potrebbe anche ipotizzare – normativa sul lavoro permettendo – di avvalersi di tali cittadini (che beneficerebbero di detti sussidi) per garantire l’attività di vigilanza e controllo sulle spiagge libere. Sono solo alcune piccole idee che possono portare un contributo al ragionamento sulla risoluzione di tale complessa problematica. Tutto questo per non bloccare l’intero indotto del comparto turistico – ricettivo di San Pietro in Bevagna e della Puglia.” – afferma l’imprenditore manduriano – esortando comunque ad iniziare a immaginare come organizzarsi perché il settore del turismo è fondamentale per tutta la Regione.

“I commercianti, gli imprenditori, gli albergatori, i titolari di piccole strutture ricettive, richiedono indicazioni su come verranno gestite le spiagge libere, conclude – per comunicare tali disposizioni ai potenziali avventori e clienti nell’ottica di una ripartenza serena e di un’accoglienza sempre più rigorosa e cordiale.”