L’esperto, ‘a 8-10 anni già tecnostressati, giusto stop cellulare in classe’
(Adnkronos) – "Sono d'accordo con la proposta di vietare l'uso del cellulare agli studenti delle elementari e medie. Dalla mia esperienza ultra ventennale sui rischi digitali già a 8-10 i bambini vivono con la testa incollata ad uno schermo, i social iniziano a diventare una droga e nel cervello c'è un accumulo di informazioni. Esplode l''internet addiction disorder' che li porta ad essere dipendenti e stressati. Quindi se in classe non usano i cellulari non può che fargli bene, direi di lasciare l'uso del tablet alla sola attività legata alla didattica". Lo spiega all'Adnkronos Salute Enzo Di Frenna, fondatore di Netdipendenza Onlus, intervenendo sulla proposta del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara di vietare cellulari alle elementari e alle scuole medie. A scuola "il telefono cellulare dovrebbe essere depositato in un armadietto" ricorda Di Frenna e "i ragazzi altrimenti sono continuamente distratti e perdono la concentrazioni", rimarca l'esperto. "C'è oggi un sovraccarico informativo e celebrale anche nei più piccoli, mentre – suggerisce – si dovrebbe puntare ad insegnare loro, a partire dalle famiglie, a gestire lo strumento in modo intelligente". Ragazzi 'schiavi' di internet rischiano di esserlo anche da adulti. "La videodipendenza è una malattia e Netdipendenza Onlus – spiega Di Frenna – vuole aiutare le persone a 'staccarsi'. E' come quando si mangia male e arriva l'obesità e malattie come il diabete, la stessa cosa accade con l'informazione, magari di pessima qualità, che fa diventare 'obeso' il cervello. Chi è tecnostressato ha mal di testa, soffre di insonnia, ha attacchi di ansia e può arrivare anche la depressione". Dal 2007 Netdipendenza Onlus promuove escursioni a contatto con la natura per prevenire la videodipendenza e il tecnostress, e tutti i rischi per la salute. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)