Lecce: “Spegniamo le luminarie, accendiamo le coscienze!!”, dieci motivi per dire NO TAP

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Gli attivisti dei meetup leccesi, brindisini e tarantini, hanno manifestato contro la TAP nei pressi di piazza Sant’Oronzo a Lecce. “Spegniamo le luminarie, accendiamo le coscienze!!” E’ stato questo lo
slogan della protesta che richiama la contestata vicenda delle sponsorizzazioni da parte della società di gestione della Tap delle feste patronali, com’è noto, molto partecipate dalla gente in un territorio fortemente legato alle tradizioni religioso – popolari.

Il Gasdotto Trans-Adriatico (conosciuto con l’acronimo inglese di TAP, Trans-Adriatic Pipeline) è un progetto volto alla costruzione di un nuovo gasdotto che connetterà Italia e Grecia attraverso l’Albania, permettendo l’afflusso di gas naturale proveniente dalla zona del Caucaso. La massiccia e aggressiva campagna mediatica messa in campo dalla società di gestione, in questi mesi estivi, appare come il tentativo di comperare il consenso sull’opera.

Lo ha fatto prima a Galatina, mettendo il logo sui manifesti dei festeggiamenti di S. Pietro e Paolo, poi a Scorrano alla festa di S. Domenica, troneggiando con il logo TAP sulle luminarie per un piatto di lenticchie (5.000 euro) – dicono gli attivisti- poi, ha quadruplicato l’offerta e chiesto di sponsorizzare la festa patronale del capoluogo salentino, S. Oronzo, per un obolo di 20.000 euro.

“Il Sindaco Perrone dopo ore di silenzio, precedute da un “SI” di assessori “senza pregiudizi” intenzionati ad incassare… “pecunia non olet”… e da un contrario e deciso “NO” della curia, si è accodato alle indicazioni vescovili, senza alcun pronunciamento sull’opera, ma al fine di “evitare le polemiche”.- Affermano in una nota gli attivisti. – E mentre la stessa TAP, si appresta a girare uno spot promozionale a “Pane e Pomodoro” località marina nel barese, spacciandola per Salento, invita la stampa nei suoi nuovi uffici nei pressi di P.za S. Oronzo per presentare le sue future sponsorizzazioni estive.”

Ed è proprio in P.za S. Oronzo, angolo di via Templari, che cittadini attivisti si sono incontrati per ribadire a TAP che i cittadini e il territorio non sono in svendita, che la dignità non ha prezzo, che non c’è crisi che tenga: la salute e il futuro del Salento non saranno mai a libro paga di multinazionali senza scrupoli.

E’ stata l’occasione per informare sul gasdotto Tap e per illustrare i dieci punti di dissenso:
1) Il gasdotto TAP è totalmente inutile:
la capacità elettrica installata è già doppia rispetto alla domanda, sia a livello nazionale che pugliese;
2) Il gasdotto TAP è dannoso:
per l’economia del territorio, per la pesca, l’agricoltura e il turismo; 3) Il gasdotto TAP non fa abbassare il prezzo dell’elettricità: il prezzo degli idrocarburi è volatile, solo le rinnovabili garantiscono un abbassamento del prezzo dell’elettricità a breve, medio e lungo termine;
4) Il gasdotto TAP è illegale:
i cittadini non sono stati coinvolti nel processo autorizzativo come prescrive la convenzione di Aarhus recepita dall’Italia con L.108 del 2001 e con il Regolamento CE 1367/2006 e Direttive 2003/4 e 2003/35;
5) Il gasdotto TAP è totalmente indipendente dalla esecuzione delle bonifiche:
sono dovute a prescindere dall’esecuzione di nuove opere, in applicazione del principio “chi inquina paga”, prescritto dalla Direttiva 2004/35;
6) Il gasdotto TAP non è collegato con la riconversione a gas di centrali a carbone:
si tratta di due processi separati e indipendenti;
7) Il gasdotto TAP serve a portare il gas in Europa, non in Italia:
le autorizzazioni italiane vanno sospese;
8) Il gasdotto TAP non è etico:
serve a commercializzare gas dall’Azerbajian, un Paese che è sulla black list di Amnesty International per continue violazioni dei diritti umani;
9) Il gasdotto TAP non porta nessun benessere sul territorio
ma arricchisce soltanto una multinazionale svizzera, che lo costruisce, e le partecipazioni italiane nel consorzio di costruzione, legittimano il sospetto che ci siano interessi opachi anche a livello locale;
10) Il Gasdotto TAP devasta i fondali marini
distruggendo la biodiversità e le possibilità di riproduzione delle specie necessarie alle catene alimentari.

Come sempre per queste grandi opere manca coerenza e chiarezza, affermano i meet up: i partiti che a livello locale dichiarano da mesi il proprio dissenso sull’approdo del gasdotto a S. Foca, in realtà sono i veri sostenitori del progetto TAP, che ancora oggi definiscono “infrastruttura strategica” per l’Europa.
Lo è un chiaro esempio la dichiarazione di Introna, una chiara retromarcia rispetto al “no” ufficiale della Regione Puglia,
che secondo gli attivisti non rimarrà isolato
I meet up di Taranto Lecce e brindisi pretendono una svolta dal punto di vista energetico che, da qui a un decennio, porti all’abbandono degli idrocarburi per far posto a fotovoltaico diffuso, idrotermico, eolico, oltre che a piani di efficientamento energetico: scelte politiche coraggiose che permetterebbero la creazione di nuovi posti di lavoro ed un futuro più pulito.

Domani questo articolo sarà aggiornato con il video della manifestazione.

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