Lecce. Sit-in in Procura per fermare il piano anti-xylella

Condividi

Per chiedere di fermare ruspe e motoseghe accese in questi giorni contro i millenari ulivi del Salento in attuazione del piano anti-Xylella, domani, 16 aprile, alle ore 11,00, si sarà un sit-in dei cittadini sotto la Procura di Lecce.

Un sit-in urgente e spontaneo – spiegano dal Forum Ambiente e Salute del Grande Salento –
all’indomani degli iniqui eccidi di olivi verdissimi e in fiore ad Oria (Br) dove gli esecutori di questa pura follia hanno dirottato la loro azione su alcuni grandi alberi all’interno di un campo recintato per neutralizzare il cordone pacifista di tantissime persone giunte da ogni dove, a difesa di quei nonni verdi. Un raid che ha portato alla morte di alcuni grandi olivi e dove le operazioni di massacro sono state compiute in pochi minuti barbaramente, ovviamente, senza alcuna profilassi fitosanitaria, a dimostrazione del pressappochismo di tutta questa intollerabile operazione, senza il rispetto di alcuna norma di sicurezza per gli stessi operatori taglialegna che hanno rischiato di essere schiacciati dagli enormi rami che gli stessi stavano martirizzando a colpi di motoseghe”.
Il sit-in è volto a richiedere l’intervento urgente da parte della Magistratura per fermare e sequestrare i cantieri volti al taglio degli alberi d’olivo a Oria, a Veglie, come in altri paesi del Salento, e della flora spontanea lungo i canali, fossi, strade, nelle aree verdi;
per vietare l’irrorazione di insetticidi, pesticidi e erbicidi in nome della Xylella, (ciò in violazione dell’articolo 32 della Costituzione italiana che prevede la tutela della Salute dei cittadini; i principi di Precauzione e Prevenzione sanciti dalla Costituzione Europea; la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo);
per impedire la distruzione delle piante bloccate ingiustamente all’interno dei vivai, nonostante esse siano completamente sane e del tutto prive di Xylella come risultato dalle analisi. Un’assurdità la loro distruzione prevista nel piano anti-xylella, come i divieti dei reimpianti in Salento delle innumerevoli piante olivi, mandorli, rosmarino, alaterno, acacia, oleandri, albicocco, pesco, pruno, malva.

“Nel frattempo – aggiungono gli ambientalisti – proseguono le indagini al fine di individuare le colpe che stanno portando a un tale pandemonio costruito intorno al microrganismo xylella, in un assurdo procurato allarme e con danno di immagine incalcolabile al territorio salentino e pugliese tutto con un’inevitabile conseguente agitazione della popolazione che tenta di reagire per difendersi da questo vero e proprio cataclisma istituzionale”.

Eccidio degli olivi a Oria 13_04_15.Foto di Valerio Saracino 03