L’ANPI e il ricordo di Cosimo Moccia: un eroe che vale la pena di conoscere!
Nel rispetto della storia e nel ricordo di un concittadino partigiano, l’ANPI, sezione di Manduria, come ormai da consuetudine, rende onore a Cosimo Moccia, fucilato dalle forze nazi-fasciste.
Il 10 dicembre del 1944 a Tramonti di Sotto (PN), il giovane partigiano, perdeva la vita durante uno dei periodi più tristi che la nostra Patria ha potuto conoscere. Per non dimenticare e continuare a far rivivere i valori fondanti dell’Italia, perché riconosciuti nella nostra Costituzione, domani martedì 10 dicembre, vengono rinnovati una serie di appuntamenti: nella mattinata, dalle ore 9 alle ore 12 presso Piazza Sant’Angelo sarà effettuata e rinnovata la campagna di tesseramento Anpi; alle ore 15.00 si proseguirà con il raduno presso l’entrata secondaria del cimitero, per proseguire sino alla tomba del partigiano, sulla quale verrà deposto un omaggio floreale e alle ore 18.00, nella chiesa di San Michele Arcangelo, ci sarà una santa messa in suo suffragio, celebrata da Don Domenico Spina e durante la quale saranno letti tutti i nomi dei partigiani privati della loro vita in quella triste data. Quest’anno ne ricorre anche l’80° dalla sua fucilazione e pertanto, per l’occasione, come da consuetudine e in virtù di un nobile gemellaggio, verrà fatto pervenire un invito nel ricordo del partigiano Cosimo Moccia, all’ Amministrazione di Tramonti di Sotto che, virtualmente, potrà far sentire la sua vicinanza.
La figura di Cosimo Moccia resta tra le più vivide, assieme a quella Elisa Springer, nel panorama storico-culturale di Manduria. La loro vita, diventa testimonianza per le future generazioni ma fa anche da sprono e monito alle stesse, per rileggere una storia troppo spesso soffocata da verità veloci e per questo superficiali. Il concetto della memoria, diventa, per questo motivo, parte essenziale di un percorso storico e di crescita di un paese, di una Nazione, affinché il dolore di una condizione, sia che essa porti alla morte sia che porti all’annullamento della dignità umana, possa invece tramutarsi in nuovi germogli di pace.
Francesca Rita Nardelli