La Storia: il vero capolavoro di Elsa Morante
Ho letto “La Storia” per la prima volta e quello che mi ha lasciato addosso è tanto, troppo da riuscire a digerire.
Il capolavoro della Morante ha compiuto i suoi primi cinquant’anni di vita lo scorso giugno , ma niente farebbe pensare a un classico che ha mezzo secolo, ormai. Le vicende di Ida – insegnante con troppe paure addosso trasmesse da due genitori del profondo Sud e, soprattutto, da una madre ebrea all’indomani dello scoppio della guerra – attraversano la Storia dal 1941 al 1947, osservata da un punto di vista reale, fatto di persone, di vittime, di ansie e di interpretazioni.
Attorno a Ida Ramundo ruotano diversi personaggi, che sono per molti versi il pretesto della Morante per raccontare altre storie: la storia di Davide e della sua solitudine, che trova rifugio nella lotta partigiana prima e nelle droghe poi; quella di Santina, “la mignotta” che “legge l’ignoto” e che cade vittima di un femminicidio, con la sola colpa di aver dato troppo amore all’uomo sbagliato; quella di Nino, della sua indicibile voglia di vivere nonostante il contesto della guerra; la storia di Useppe che, nei suoi incredibili occhi blu, nasconde la consapevolezza di essere un diverso. E poi ci sono i Mille, che, dopo aver perso le loro case, ritrovano nella forza di stare insieme un motivo per andare avanti.
“La Storia” è un capolavoro terribilmente attuale, che affronta i difficili anni Quaranta ma che sintetizza in un manuale di oltre 650 pagine tutte le vicende umane e le sfaccettature di ogni essere vivente, con un finale che toglie il fiato per l’intensità e la forza delle parole della Morante.
Un incredibile adattamento televisivo è stato tratto dal romanzo, a cura di Francesca Archibugi per Rai Fiction e che vede Jasmine Trinca nei panni di Ida.
Asia Pichierri