«IntoTheatreWild, la serie»…il Teatro si cala nella Natura a Torre Guaceto, Bosco Cuturi e Martina Franca.

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Nella Sala Università di Palazzo Granafei-Nervegna a Brindisi è stato presentato il progetto «IntoTheatreWild, la serie», realizzato dalla compagnia INTI con la partecipazione del Teatro Pubblico Pugliese, della Regione Puglia e di un partenariato tra conservazione e valorizzazione del paesaggio.

Si tratta di un progetto di ricerca artistica che viene da lontano e in particolare dalla lunga ricerca che D’Elia (autore, attore e artista a tutto campo) da oltre quindici anni conduce tra teatro e natura con il desiderio di fondere organicamente pratica artistica e attraversamento dei luoghi. Quest’ultimo approdo di ricerca, condiviso con Michela Cerini (consulente artistico creativo, fotografa e videomaker) e nato durante il primo lockdown da una forte istanza di rinnovamento e riflessione rispetto al rapporto uomo- natura, creazione artistica-materia dell’arte, conduce alla produzione di una miniserie di tre documentari, tre racconti video che raccontano i luoghi ancora incontaminati della Puglia. L’obiettivo è di calare l’esperienza del teatro e della narrazione nella naturalità più intoccata dei luoghi, far incontrare nel vivo parola, gesti e natura, spogliando la creazione artistica di estetismi e convenzioni, cogliendo direttamente i racconti negli scenari più naturali e meno antropizzati della Puglia. Insomma, ritrovare il teatro nella sua forma più vicina alla natura mettendo al centro il fuoco vivo del racconto e restituendo tutto questo con lo strumento del cinema in natura.

Sono state scelte tre aree esclusive della Puglia che conservano un mantello vegetale prezioso, cresciuto con incredibile lentezza. Il progetto promuove un rapporto sostenibile con la Puglia, quella che disvela memorie e tesori a piccole dosi, quella lontana dal consumo di massa e dalle mete mainstream. Una Puglia inedita che unisce, come due capi di un filo, natura selvaggia e vette d’arte in un solo canovaccio e offre i suoi territori in chiave di armonia, condivisione, benestare e ascolto. Tutto questo fa il teatro, la sua anima wild che intreccia passi e parole, andare e stare, spirito e radici, leggerezza e fermezza. I luoghi scelti per la produzione dei primi tre episodi pilota e le modalità di produzione senza filtri e immersive esprimono già in sé la visione del progetto.

Il primo è Torre Guaceto, la riserva naturale statale sulla costa adriatica dell’alto Salento che identifica l’eccellenza della natura protetta di Puglia, dove è prevista la produzione del corto teatrale “Ali” seguendo i ritmi dell’approdo degli uccelli migratori. Il secondo è Bosco Cuturi a Manduria , una lecceta monumentale di circa 35 ettari compresa nella Riserva del Litorale Tarantino, dove sarà realizzata la produzione di un corto teatrale liberamente ispirato a “Il Barone rampante” di Italo Calvino girato direttamente tra le cime degli alberi del bosco. Infine, la Grotta di Nove Casedde, geosito di interesse nazionale in territorio di Martina Franca, che sarà teatro di un corto girato nei meandri carsici della grotta ispirato al racconto “Ulisse e Polifemo” dall’Odissea di Omero.

«L’idea nasce da una domanda – ha detto Luigi D’Elia – che ho condiviso con Michela Cerini al termine del primo lockdown. Ci siamo chiesti se l’uomo avesse sbagliato tutto, se la sua compulsione di consumare qualsiasi cosa fosse arrivata a un punto di non ritorno. Anche nella creazione artistica. Ci siamo mai chiesti se la natura accettasse questa presenza, a volte invasiva. E allora questa produzione si mette dalla parte dei luoghi naturali, come se la natura raccontasse se stessa, la racconta e la attraversa in modo discreto, rarefatto e rispettoso». «Quando il teatro si cala nella natura – ha continuato Roberto Romeo – si spoglia di tutti i suoi elementi estetici e formali, restituendo la sua essenza più profonda e intima. Il teatro nella natura azzera la distanza tra realtà e rappresentazione perché lo spettatore è calato nel fuoco del racconto, non ha bisogno di immaginare lo scenario nel quale si svolge l’azione scenica perché è lì, lo tocca, lo respira. Con la sua finzione il teatro nella natura fa un passo in più verso la verità.