Intere aziende sono a rischio sopravvivenza vista l’anomalia dei prezzi per le uve di Primitivo

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È inaccettabile, che la vendemmia di quest’anno, a fronte di un’eccellente qualità dell’uva, preveda prezzi allucinanti per chiunque possieda dei vigneti.

Così Pasquale Pesare, in qualità di operatore del settore, esprime rammaricato il suo pensiero sull’attuale situazione che versa il comparto agricolo locale e soprattutto del Primitivo di Manduria D.O.P.

Il mercato obbliga intere famiglie a sottostare a una brutale ingiustizia, che vede invariati i prezzi delle bottiglie di vino, nonostante l’abbassamento del costo delle uve. Intere aziende sono a rischio sopravvivenza vista l’anomalia dei prezzi: 40 euro al quintale per il Primitivo IGP e quasi azzerata la richiesta del Primitivo D.O.P
Prezzi ridicoli che a malapena riescono a coprire i costi di gestione sostenuti durante l’intera annata.
Non riesco a spiegarmi come mai dopo diversi confronti tra produttori , Consorzio di Tutela e rappresentanti politici a vario titolo, non è emerso che l’aumento della produzione della denominazione DOP rappresenta un rischio grave per il futuro del nostro prodotto. Siamo arrivati ad un punto in cui dobbiamo interrogarci sul futuro della filiera e della sua sostenibilità. Il Consorzio di Tutela deve avere la forza di imporre regole rigide a salvaguardia dei produttori ,prima che il sistema collassi sotto il peso della speculazione. Apprezziamo l’impegno alla causa dell’assessore Regionale Pentassuglia, ma bisogna ricordare che regolamentare in parte il disciplinare non è sufficiente. Occorre un’ulteriore sforzo da parte delle istituzioni, Regione in primis, con provvedimenti urgenti e decisi in difesa dell’intera catena produttiva oltre ad investimenti importanti a sostengo delle produzioni e alla promozione del prodotto.
Basti pensare che la Regione Veneto ha investito a sostengo delle produzioni e nella promozione oltre 600 milioni di euro. Per chiudere propongo che il Sindaco di Manduria convochi con urgenza un Consiglio intercomunale con la presenza di tutti i comuni appartenenti all’area interessata, la Regione, il Consorzio di tutela e Coldiretti, Confcoltivatori ( CIA) e Confagricoltura, affinché si trovi una soluzione seria e condivisa a difesa dei nostri produttori.”