Inerzia dei sindaci rischia di far perdere Ufficio Giudice di pace

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“Assistiamo purtroppo, ancora una volta, ad un esempio di cattiva politica, laddove alle propagandistiche parole non seguono gli atti amministrativi”. E’ quanto afferma Associazione Forense Messapica ad oltre un mese dall’assemblea del 19 marzo a cui presero parte i Sindaci dei Comuni di Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio, gli Operatori Giudiziari ed il Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace.
“In tale occasione – ricorda A.F.M – i Sindaci Roberto Massafra, Mario De Marco, Alfredo Longo e Dario Iaia dichiararono pubblicamente la volontà politica delle proprie Amministrazioni di mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria, impegnandosi, tra l’altro, ad inviare una nota congiunta degli Enti al Ministero della Giustizia, finalizzata ad esternare tale volontà, nonché l’avvenuto superamento di alcune fisiologiche difficoltà iniziali nel passaggio di gestione dell’Ufficio Giudiziario, così da scongiurare denegati provvedimenti pregiudizievoli del Ministro.
Nonostante le reiterate sollecitazioni ai quattro Sindaci, anche con raccomandata trasmessa a mezzo PEC in data 11 Aprile, per un celere invio della nota al Ministero, ad oggi ad A.F.M. non risulta che i Comuni abbiano mantenuto fede al pubblico proclama.
“Oggi il Giudice di Pace di Manduria è sotto la spada di Damocle del Ministero, e ciò nella colpevole inerzia di chi ci governa. A.F.M. -suo malgrado- stigmatizza la condotta dei Sindaci, che laddove dovesse portare alla chiusura del presidio di giustizia, sarebbe fonte di grave responsabilità politica non solo per l’Ente capofila, Comune di Manduria, ma anche per gli altri tre Comuni.
Associazione Forense Messapica chiede ai Sindaci “fattive e tempestive risposte” e Li invita, “anche in virtù delle oltre mille firme raccolte e già depositate presso il Comune di Manduria, a non ignorare le istanze del territorio, perché il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria è un atto doveroso, anche alla luce della più volte sbandierata volontà degli Amministratori in carica”.
“AFM si chiede se nella sciagurata ipotesi di chiusura del Presidio, il Sindaco di Manduria in primis, ed i sindaci di Avetrana, Maruggio e Sava siano pronti ad ammettere il colpevole fallimento sul tema e rassegnare le dimissioni, sull’evidente presupposto di grave inerzia della politica locale su un tema, quello della giustizia, di fondamentale rilievo per un territorio già martoriato dal governo centrale (leggasi ILVA) e regionale (leggasi scarico a mare)”.