Incendio al chiaro d’acqua più grande di Torre Guaceto: si teme il dolo

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Le fiamme divampate hanno distrutto oltre 300 metri quadrati di area naturalistica di Torre Guaceto. I vigili del fuoco svolto i rilievi sul campo utili a far luce su quanto accaduto. Il Consorzio di Gestione del Parco: “Sembra inverosimile che l’incendio sia divampato per caso”.

Fiamme al chiaro d’acqua più grande della riserva realizzato nel 2005 per offrire un riparo sicuro agli animali selvatici.  Erano da poco passate le 17 di ieri, quando il personale dell’ente gestore di Torre Guaceto ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Gli uomini del comando di Brindisi erano già sul tragitto per correre in soccorso dell’area protetta. 
Al loro arrivo, il personale del Consorzio li ha condotti sul posto e supportati durante le operazioni. Sia grazie all’intervento tempestivo, sia in ragione della natura dell’habitat, una zona umida ricca di acqua, e delle condizioni meteo di ieri, le lingue di fuoco non hanno avuto modo di avvolgere l’intera zona.  Il bilancio dei danni si attesta su circa 302 metri quadrati di area naturalistica distrutta. Al termine dei lavori di spegnimento, i vigili del fuoco hanno svolto i rilievi del caso affinché vengano avviate le indagini tese a chiarire la dinamica dell’episodio. 
L’area interessata dal rogo, è la palude attigua alla statale 379. Il Consorzio teme la matrice dolosa. Ciò poiché a rigor di logica, sembra inverosimile che le fiamme siano divampate a causa di un’azione colposa di qualcuno che, attraversando la strada ha lanciato un oggetto infiammato nella riserva, poiché non è facile appiccare il fuoco nella zona umida ricca di acqua. Inoltre, le fiamme sono state circoscritte al chiaro d’acqua, quindi non ci sono arrivate per propagazione da un terreno agricolo e le aree a coltivazione sono comunque distanti dall’habitat interessato. Non solo, il rogo è divampato all’imbrunire, in un orario in cui, a causa delle condizioni metereologiche di ieri, nella zona c’era un tasso di umidità piuttosto elevato. 
E’ quanto mai pressante l’esigenza di avere un presidio fisso delle forze dell’Ordine in riserva– ha commentato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta -, solo elevando i livelli di controllo qualificato è possibile proteggere Torre Guaceto da possibili atti criminali. Noi da un anno, con le nostre risorse, stiamo lavorando alla formazione delle Guardie Ecologiche Volontarie e sono in atto le procedure per la sottoscrizione di un accordo per la nascita di un presidio delle Autorità statali competenti nell’area protetta. Ringraziamo vivamente i vigili del fuoco, del comando di Brindisi, sempre in prima linea ogni volta che la riserva ha bisogno di loro”.