Ilva. Il governo impedisce il blocco dell’altoforno 2.

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri sera un decreto legge con il quale impedisce il blocco dell’altoforno 2 dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, posto sotto sequestro, senza facoltà d’uso, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Alessandro Morricella, investito da un getto di ghisa incandescente.
Mentre la Procura della Repubblica di Taranto decideva di respingere la richiesta di differimento delle operazioni di spegnimento dell’impianto, presentata, attraverso i legali, dai commissari dell’Ilva Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba con l’impegno ad effettuare ulteriori interventi finalizzati a migliorare la sicurezza dell’altoforno 2, il Governo ha salvato ancora una volta lo stabilimento di Taranto che rischiava la chiusura completa non potendo garantire la produzione con il solo altoforno 4 in funzione.
Il decreto prevede che nei casi di aziende di rilevanza strategica nazionale sottoposti a provvedimenti cautelari da parte della magistratura, il provvedimento non impedisca la prosecuzione dell’attività d’impresa purché l’azienda presenti in termini stringenti (probabilmente 30 giorni) un piano per l’adozione di misure aggiuntive in materia a esempio di sicurezza del lavoro, d’intesa con l’autorità giudiziaria e sotto il controllo degli organi preposti (Inail, Vigili del Fuoco, Asl).
Il provvedimento insomma, permette all’Ilva di presentare alla magistratura un’istanza corredata di un piano integrativo di sicurezza chiedere il dissequestro dell’altoforno e la prosecuzione dell’attività.

“Continuiamo a dare priorità al salvataggio dei posti di lavoro” ha twittato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.