Iaia (FdI): “Poltrona per l’ex sindaco Rinaldo Melucci: ancora uno scranno a carico dei pugliesi”

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“Ancora una volta il centro sinistra pugliese si contraddistingue per clientela e per distribuzione di poltrone e, quando queste non esistono, il presidente Emiliano le inventa con una fantasia smisurata”.

 

E’ il commento del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Avv. Dario Iaia alla nomina dell’ex sindaco di Taranto Rinaldo Melucci

a “consigliere del presidente per il coordinamento dei grandi progetti connessi alla transizione economica, ecologica ed energetica di Taranto, inclusi quelli riferibili al CIS, PNRR, JTF e Giochi del Mediterraneo”.

“Si individuano gli incaricati prima ancora che le strutture amministrative burocratiche vengano realizzate. – aggiunge Iaia – Lo abbiamo visto con le “istituende” aziende ospedaliere “Vito Fazzi” di Lecce, la cosiddetta “zero” a Bari e con l’istituenda azienda ospedaliera “San Cataldo” di Taranto. E l’esempio più lampante è la designazione di Michele Pelillo per un ruolo che ancora non esiste per un ospedale che è ancora in fase di costruzione con i ritardi che sono sotto gli occhi di tutti.
Ma sappiamo che il presidente Emiliano, campione di poltronifici, non poteva lasciare senza lo straccio di uno scranno l’ex sindaco Melucci ed allora la nomina a consigliere al fianco di Mino Borraccino, anche lui consigliere del presidente per il piano per Taranto. L’incarico sarà gratuito con l’immancabile rimborso spese che di solito si aggira attorno alle trentamila euro all’anno.
Ancora una volta chi è rimasto senza poltrona, viene accontentato, camuffando da tecnici politici rimasti a terra. Tutto ciò è insopportabile, soprattutto da parte di quella società civile che lavora e produce ed è nauseata da questo modo di fare politica e non va più a votare”.
“Noi vogliamo essere chiari: Fratelli d’Italia – conclude il coordinatore provinciale –  è fermamente contro questo modo di intendere e praticare la politica e lavoriamo ogni giorno per far sì che cessi questo inquinamento della politica che, come diceva, Paolo VI dovrebbe  essere sì la forma più alta di carità, ma non così come viene praticata in Puglia ed a Taranto, dove la carità viene intesa come opera finalizzata alla distribuzione di prebende e posti ai fedelissimi o a chi è nell’altra metà campo ed è disponibile a tradire. ”