Gli agricoltori protestano a Bari contro la legge sul caporalato.

Condividi

Per chiedere la modifica della legge sul caporalato, gli agricoltori scendono oggi in piazza Libertà a Bari

dopo che nei giorni scorsi avevano espresso la fortissima preoccupazione sulle ricadute che l’applicazione integrale della Legge 199/2016 potrebbe avere sul sistema imprenditoriale agricolo pugliese.

La legge, che modifica l’articolo 603 bis del Codice penale, inserendo pene più aspre anche per chi possiede i terreni dove viene segnalato il fenomeno del caporalato, finisce di fatto per danneggiare tutto il comparto.
Per imprenditori agricoli e le associazioni imprenditoriali di settore è, dunque, necessaria ed indispensabile una modifica alla legge sul caporalato che possa, al tempo stesso, combattere il fenomeno criminoso e tutelare le imprese che operano, tra mille difficoltà, nella legalità.

I responsabili di oltre 3 mila aziende agricole pugliesi si sono radunati di fronte alla Prefettura affiancati da alcuni parlamentari del territorio. Presente in particolare una delegazione di Direzione Italia.
“Chiediamo un incontro al Ministro Martina entro la settimana per intervenire al più presto e prima che le lavorazioni agricole entrino nella fase di maggiore impegno lavorativo” – afferma il deputato pugliese Nuccio Altieri – Lo scorso 8 febbraio la Camera dei Deputati ha accolto un mio ordine del giorno che impegna il Governo ad intervenire per sanare le criticità e le generalizzazioni della legge sul caporalato, che sta creando molti disagi e preoccupazioni tra gli agricoltori onesti. Dall’8 febbraio sono passati quasi due mesi – prosegue Altieri – ho scritto due lettere di sollecito al Ministro Martina, ma ad oggi non è arrivata alcuna risposta. Lo scorso 16 marzo ho depositato insieme ad altri 20 deputati, tra cui due ex ministri dell’agricoltura, una proposta di legge per cambiare le norme sul caporalato, che rischiano di confondere inadempimenti amministrativi con reati penalmente perseguibili per sfruttamento“.