Giuseppe NUZZO, presidente provinciale della FIVA Confcommercio: “Così intendo rilanciare il commercio ambulante di Manduria e non solo”
Il desiderio di tutelare le istanze legittime della categoria, porta il manduriano Giuseppe Nuzzo a rivestire un nuovo incarico, quello di presidente provinciale della FIVA Confcommercio, federazione italiana venditori ambulanti.
La passione per il commercio regala emozioni alla sua famiglia almeno da tre generazioni, ed è motivo di approfondimento per un settore che, a causa di una forte quanto esagerata globalizzazione che induce l’utenza a spostarsi su piattaforme di vendita anche on line, ha conosciuto forti battute d’arresto e registra ancora adesso un po’ di affanno.
Il mercato ambulante, da sempre sinonimo di equilibrio tra qualità-prezzo e opportunità di ritrovo sociale, ridiventa così un obiettivo da quale non si può prescindere non solo per una questione sociale-culturale ma anche economica per quel territorio che riesce ad implementare e conservare tale servizio:
“L’impegno dell’ Associazione sarà quello di lavorare in sintonia con le amministrazioni dalle quali non si può prescindere ma alle quali si chiede maggiore impegno. La legge regionale n. 24 del 16 aprile 2015, denominata anche ‘Codice del Commercio’ sarà il punto di partenza per dare piena attuazione non solo a quelli che sono i doveri dei venditori ambulanti, ma anche alle dinamiche tecnico-logistiche che rendono l’attività utile per un territorio. La rimodulazione e la condivisione di una nuova planimetria, l’importanza di un parcheggio interno, il miglioramento di un’offerta sempre più accattivante, sono, ad esempio per Manduria, aspetti importanti ed anche di immediato beneficio. L’area mercatale manduriana, offre la possibilità di reinventare spazi a ‘misura d’uomo’ e di creare un parcheggio utile ed efficiente sostenuto anche dagli spazi che, in maniera molto evidente, ci sono. Il numero degli operatori, incentivato anche da una offerta commerciale opportuna, è un dato da attenzionare affinché il mercato sia la casa di tutti gli operatori, nessuno escluso. Il commercio su aree pubbliche deve ritornare a ridisegnare il momento più verace di una comunità locale, che a causa dell’ovvio cambio generazionale e di procedure che nel corso degli anni non hanno salvaguardato la categoria, ha inevitabilmente perso smalto e fatto perdere opportunità.
Ripensare ad una diversa ed ulteriore economia all’interno della comunità locale, significa salvaguardare l’aspetto sociale, culturale e non da meno quello economico che, offrendo un ventaglio di vantaggi, ridisegna il concetto di offerta”.
Idee chiare e volontà di ripartire, così come si evince dalle parole di Nuzzo che, forte di una consapevolezza interiore che gli deriva dai tanti anni di esperienza sul campo, non intende rinunciare a ridisegnare realtà provinciali ancora più complesse ed importanti. Le linee guida pertanto, non gli derivano solo da norme ed articoli. A fare la differenza, sono l’ascolto ed il confronto, elementi necessari per una buona partenza. Il commercio su aree pubbliche richiede una forte partecipazione, attenzione ed impegno da parte di quegli attori che, ognuno nelle proprie responsabilità e competenze, hanno il diritto ed il dovere di restituire alle comunità locali partecipazione e benessere sociale.
Francesca Rita Nardelli
