Giudice di pace di Manduria nuovamente a rischio chiusura

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“La situazione è gravissima. Non c’è più molto tempo, in quanto il Presidente del
Tribunale di Taranto, con nota del 19 dicembre, ha richiesto al Ministero della Giustizia l’emissione del decreto di chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria ed il conseguente accorpamento al Giudice di Pace di Taranto.” E’ la denuncia del Sindaco di Sava Dario Iaia che richiama alla prudenza rispetto ad alcuni interventi estemporanei apparsi sulla stampa locale.
“Sul tema occorre fare chiarezza per evitare inutili strumentalizzazioni, soprattutto alla luce delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati
di Taranto.”- “Questo argomento – prosegue Iaia – non dovrebbe essere utilizzato per facili strumentalizzazioni elettoralistiche, ma essere affrontato con la serietà che
merita, così come hanno fatto i Comuni e l’Associazione Forense Messapica in questi anni.”
Tornando al rischio chiusura Iaia afferma: “E’ chiaro a tutti che se ciò dovesse accadere
il nostro territorio verrebbe privato di un ulteriore servizio e di un importante presidio di giustizia ed il versante orientale della Provincia di Taranto non merita questa ulteriore privazione. Per queste ragioni, ho richiesto ai Commissari di Manduria, ente capofila del consorzio costituito dai Comuni di Sava, Avetrana e Maruggio, di convocare, con urgenza, l’assemblea dei Sindaci al fine di discutere e cercare di risolvere in extremis la problematica. Sono sicuro che troveremo attenzione, così come è già avvenuto in passato, da parte dei Commissari Straordinari di Manduria.
Ricordo che con la costituzione del Consorzio sono stati assunti degli impegni chiari che devono essere mantenuti o, in maniera altrettanto chiara, disattesi, con l’assunzione di responsabilità da parte di ognuno. Non possiamo consentire che, nell’indifferenza generale, venga chiuso quest’ufficio. E si badi bene: questo non è un problema solo degli operatori di giustizia, ma è una questione che riguarda i cittadini, siano essere attori o convenuti, imputati o testimoni, i quali saranno costretti a spostarsi, con un notevole aggravio di spese a loro carico e con le problematiche attinenti alla ricerca dei parcheggi che non ci sono, con il conseguente carico di auto e smog sulla città di Taranto. Per queste ragioni, sia chiaro a tutti che questo tema non deve essere sottovalutato e non potrà essere risolto “buttando la palla in calcio d’angolo” ed infischiandosene. Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.”