Ginosa: tangente per gli appalti, quattro arresti

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Quattro arresti sono stati eseguiti dai militari della Guardia di finanza nei confronti di 4 persone accusate a vario titolo, di corruzione, abuso d’ufficio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Si tratta di Vincenzo Di Canio, 46 anni, già assessore ai lavori pubblici del Comune di Ginosa (dal 2011 consigliere comunale del Pdl con delega ai lavori pubblici ed urbanistica), un imprenditore di Taranto , vicepresidente del Consiglio di amministrazione di una società cooperativa che si occupa di costruzione di edifici residenziali,e due funzionari del Comune di Ginosa. Solo l’imprenditore è attualmente ai domiciliari.

23.05.2013 - Reati contro la P.A.

La vicenda ruota attorno alla realizzazione di un centro socio educativo diurno per il recupero dei minori, per la cui costruzione era stato stanziato un finanziamento da 800.000 euro. Il lavoro in appalto era finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del Programma Operativo Fsr 2007/2013. Gli amministratori pubblici e funzionari si sarebbero attivati per indurre in errore la Regione producendo false documentazioni tecniche per potere ottenere il finanziamento sia pure senza i requisiti di legge. Significative nell’indagine sono risultate le attestazioni nel verbale di inizio lavori prodotte dagli amministratori stessi. Dai sopralluoghi effettuati all’epoca risultò invece che i lavori non erano ancora iniziati, non c’era traccia di alcuna cantierizzazione ma soltanto un deposito incontrollato di rifiuti in stato di abbandono. Intorno a quella commessa secondo quanto accertato dalle fiamme gialle sarebbe stata pagata una tangente di 6.000 euro, oltre a richieste di favori, finalizzati a ottenere consenso elettorale. Di Canio candidato alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Ginosa tenutesi nel maggio del 2011 avrebbe promesso a più elettori l’esecuzione di lavori di urbanizzazione anche non previsti dal Piano di pubblico appalto. Tra le singolari richieste fatte agli imprenditori anche quella di asfaltare le strade nei pressi delle ville di conoscenti e sostenitori. Le ordinanze di custodia cautelare sono state disposte dal gip Vilma Gilli su richiesta del pubblico ministero Maurizio Carbone