Ginosa. De Palma scrive a Renzi per chiedere interventi “Sblocca Italia”

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Rispondendo alla richiesta avanzata dal Presidente del Consiglio, a mezzo dell’A.N.C.I., di conoscere le criticità infrastrutturali bloccate “per la mancanza di un parere, per un diniego incomprensibile di una sovrintendenza, per le lungaggini procedurali” il sindaco di Ginosa, Vito De Palma

, ne ha individuate nel suo territorio alcune meritevoli dell’azione di sblocco da parte del Governo.

In una lettera inviata a Matteo Renzi il primo cittadino di Ginosa ha segnalato:

– Il procedimento amministrativo relativo alla realizzazione di un indispensabile impianto sportivo polivalente a servizio dei bambini frequentanti il plesso scolastico d’istruzione primaria “Boschetti Alberti” in Marina di Ginosa (edificio scolastico storicamente privo di palestra) per l’importo di 350.000 euro.
Ammesso a finanziamento con fondi europei destinati agli “Ambienti per l’Apprendimento” l’iter ha trovato unico ed incomprensibile ostacolo presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Lecce, la quale ha espresso parere negativo nonostante la dettagliata relazione esplicativa trasmessa a corredo.

– Procedimento amministrativo relativo al restauro e completamento del museo civico “Santa Parasceve” per un importo di euro 800.000,00 finanziato dal Fondo per lo Sviluppo e Coesione 2007-2013 . L’erogazione del finanziamento è bloccata presso la Regione Puglia per effetto del c.d. “Patto di Stabilità”.

Il sindaco di Ginosa Vito De Palma nella lettera ricorda inoltre al Presidente del Consiglio che dei 6 milioni di euro destinati ai comuni di Ginosa, Castellaneta, Palagianello e Laterza per la dichiarazione dello stato d’emergenza conseguenza degli eventi alluvionali del 7 e 8 ottobre 2013, ad oggi ne è stato corrisposto alla Regione Puglia solo il 50% a fronte delle numerose e cospicue anticipazioni operate dal Comune, la cui situazione contabile è stata ulteriormente aggravata dalla successiva alluvione di novembre e dicembre 2013, con crollo di edifici nel centro storico della città ed evacuazione delle famiglie per circa quaranta abitazioni. Nonostante la favorevole istruttoria del Servizio di Protezione Civile della Puglia e del dipartimento di Protezione Civile nazionale, non risulta ancora emessa la relativa ordinanza per la Regione Puglia, che sembra giacere dal 6 marzo presso gli uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quantificata in nove milioni di euro. Si tratta di risorse necessarie al comune per sostenere l’alloggio delle famiglie evacuate; effettuare interventi a salvaguardia del Castello Normanno (circa 250.000,00 euro) notevolmente interessato dal fenomeno alluvionale con grave pregiudizio per la stabilità; provvedere a numerosi interventi di somma urgenza per tentare di ripristinare le normali condizioni di vivibilità cittadina.

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