Gare d’appato pilotate alla Asl di Brindisi: arrestati 22 tra pubblici dipendenti e imprenditori

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BRINDISI – 23 tra pubblici dipendenti della Asl di Brindisi (Area gestione tecnica) e vari imprenditori sono stati raggiunti questa mattina da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale del capoluogo messapico ed eseguita all’alba dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi e del Nas dei Carabinieri di Taranto.
Accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, turbativa d’asta, falso in atti pubblici, corruzione, frode in pubbliche forniture, violazione del segreto d’ufficio sono finiti in carcere Vincenzo Corso, 60enne di Brindisi, ingegnere capo dell’area tecnica dell’Asl di Brindisi, personaggio chiave dell’inchiesta; Giovanni Borromeo, 54enne di Brindisi, consigliere d’amministrazione della società partecipata della Provincia di Brindisi; Roberto Braga, 48enne di Brindisi, Emilio Piliego, 44enne di Brindisi, Antonio Ferrari, di Brindisi, gli imprenditori leccesi
Vittorio Marra, 68enne e Adolfo Rizzo, 43enne, Cesarino Perrone, 68enne di Brindisi (anche se nativo di San Donato di Lecce), Antonio Camassa, 52enne di Brindisi, Giuseppe Rossetti, 50enne di Torre Santa Susanna, Tommaso Vigneri, 53enne di Bari.
Agli arresti domiciliari sono stati posti invece Armando Mautarelli, 58enne di Brindisi, Gianluca Pisani, 42enne di Brindisi, Giovanni De Nuzzo, 68enne di Brindisi, Mauro De Feudis, di Manfredonia, Claudio Annese, di Bari, Cosimo Bagnato, di Brindisi, Grazia Cito, 43enne di Ostuni, Daniele Di Campi, 53enne di Brindisi, Francesco Perrino, 52enne di Brindisi, Salvatore Perrino, 85enne di Brindisi, Ivo Grifoni, 39enne di Bergamo. Un’ analoga misura non è stata eseguita nei confronti di uno degli indagati, nel frattempo deceduto.
Sono in tutto 133, di cui 17 donne, le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta affidata ai pm Nicolangelo Ghizzardi e Giuseppe De Nozza e che ha fatto emergere l’esistenza all’interno dell’Area Gestione tecnica dell’Azienda Sanitaria di Brindisi, di un meccanismo che, con il concorso di numerosi imprenditori interessati a partecipare a turno alla spartizione, permetteva di pilotare le gare di appalto con modalità fraudolente in modo tale che l’esecuzione di lavori pubblici fosse aggiudicata ad un vincitore predeterminato in anticipo.
Negli anni dal 2006 al 2011 sarebbero state truccate ben 36 gare, per un valore complessivo di 34 milioni di euro. Per le gare di valore superiore ai 50.000 euro, le buste venivano aperte segretamente e, successivamente, richiuse e risigillate, da un esperto faccendiere in modo da individuare all’interno dei plichi le offerte delle ditte partecipanti e da suggerire al vincitore predeterminato quale avrebbe dovuto essere la sua proposta economica migliore per conseguire l’aggiudicazione.
Per le gare di valore inferiore ai 50.000 euro venivano invitate a partecipare 5 ditte ‘amiche’, quattro delle quali, però, fungevano da mere comparse, in quanto, seguendo le istruzioni ricevute da Area gestione tecnica, non presentavano offerte, oppure presentavano offerte superiori a quella del vincitore predeterminato, in attesa che venisse il loro turno per l’aggiudicazione di altri lavori. I plichi risultavano formalmente integri e le relazioni istruttorie regolari. Per agevolare il buon esito dell’illecito la commissione aggiudicatrice delle gare era composta dagli stessi appartenenti all’Area gestione tecnica. Le gare turbate venivano, quindi, sottoposte alla firma del direttore generale della Asl che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato tratto in inganno e avrebbe adottato delibere di aggiudicazione definitiva “false ed illecite”.
Varie le utilità conseguite dei pubblici ufficiali indagati: quote societarie di un albergo, affidamento di lavori in sub appalto a ditte intestate a familiari e prestanome, titolarità di un’agenzia immobiliare, mobili, viaggi, preziosi.
E’ emerso anche un episodio di frode in pubbliche forniture per avere l’aggiudicatario fornito a lungo materiale (pannoloni per incontinenti) di qualità inferiore rispetto a quella promessa. In una poco edificante conversazione telefonica captata nel corso delle indagini uno degli indagati si paragona a Mercadet, personaggio di una commedia ottocentesca di Honoré de Balzac, il quale utilizzava il denaro degli altri per i propri loschi scopi. Da qui uno dei due nomi dati all’operazione insieme a Virus.
asl br