Fratelli d’Italia è accanto agli ex lavoratori Taranto Isola Verde che rischiano il licenziamento.

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Fratelli d’Italia di Taranto è accanto ai 130 lavoratori ex “Taranto Isola Verde” che nei prossimi giorni rischiamo di essere licenziati in massa alla scadenza dell’ennesima proroga contrattuale prevista alla data del 25 febbraio prossimo. 

In una realtà come la nostra, dove le esigenze di bonifiche e non solo, sono presenti e quanto mai pressanti, è assurdo che 130 lavoratori, da anni impegnati nelle cosiddette bonifiche leggere, vengano messi da parte e possano perdere il proprio posto di lavoro perché non si comprende da dove debbano provenire le risorse per la loro remunerazione, con uno scaricabarile che è sotto gli occhi di tutti. 

Negli ultimi due anni, – afferma il coordinatore Provinciale Fdi Taranto Avv. Dario Iaia  questi lavoratori sono stati impiegati nel progetto “Verde Amico” che ha sortito risultati altalenanti ed a volte non noti, non per responsabilità dei lavoratori, ma per la assenza di una programmazione generale, ed oggi, a pochi giorni dalla scadenza del 25 febbraio, non è dato sapere cosa accadrà di questi operatori e delle loro famiglie, vale a dire se interverrà nuovamente la Regione Puglia con proprie risorse, così come è accaduto negli ultimi mesi ovvero il Comune di Taranto, la Provincia (difficile), oppure si farà ricorso a risorse  a disposizione per le bonifiche. 

Noi auspichiamo che una soluzione venga trovata perchè non vorremmo che questi lavoratori siano stati solo illusi negli ultimi 24 mesi.

La politica non può continuare a brancolare nel buio, procedendo di proroga in proroga, come è avvenuto negli ultimi anni, non riuscendo a garantire stabilità a questi lavoratori. Occorre, è evidente, una soluzione definitiva e la responsabilità è a carico di chi occupa posti apicali nelle diverse amministrazioni coinvolte. 

Potrebbe essere opportuno, lo dovrà valutare il tavolo che affronterà questa vertenza, laddove vi siano le condizioni politiche e normative, inserire il progetto “Verde Amico” nel perimetro del CIS, così come il Governo uscente si era impegnato a fare, venendo poi meno, almeno a parole, a questo impegno, barricandosi dietro problemi di natura tecnica. Si potrebbe pensare ad un esodo volontario per i lavoratori che possono essere accompagnati alla pensione ed all’utilizzo di questi operatori non solo per le bonifiche leggere, ma anche per altro. Per esempio, visto che si sta procedendo alla bonifica dei fondali, per concedere ai privati l’area per la cantieristica navale, si parla di 200 posti di lavoro, si potrebbe pensare ad un bacino di lavoratori in crisi da cui attingere, almeno in parte, per i nuovi insediamenti produttivi che si insedieranno nel nostro territorio.  

Certamente, – conclude Iaia – non è auspicabile uno spacchettamento dei lavoratori, i quali tutti insieme dovranno arrivare alla stabilizzazione o all’esodo volontario, ponendo fine, una volta per tutte, ad una situazione di precarietà inaccettabile.”