Francavilla F.na: Cavallo chiede intervento su sfratto a dieci famiglie

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Dieci famiglie della zona 167 di Francavilla Fontana (BR) a rischio sfratto. Sono disperate e, non sapendo dove andare, minacciano di dormire per strada. Da vent’anni vivono in alcuni box dello IACP, loro assegnati da due ordinanze sindacali con cui l’amministrazione comunale del tempo, per far fronte alla mancanza di alloggi popolari, autorizzò l’occupazione dei locali, alcuni destinati ad attività commerciali.

Sulla vicenda è intervenuto Giuseppe Cavallo, del Movimento Autonomo Sociale (MAS) di Francavilla.
“È inaccettabile che intere famiglie, con bambini, anziani, padri e madri debbano sopportare a loro spese l’incompetenza amministrativa di una fallimentare classe politica.” – afferma Cavallo in una nota, chiedendo al commissario straordinario Maria Rita Iaculli un suo personale interessamento mirato alla risoluzione, reale e definitiva, del dramma di questi nuclei familiari. “Alla dott.ssa Iaculli chiedo – aggiunge – di fermare l’azione di sfratto, già disposta dalla Procura, intervenendo direttamente e immediatamente presso il Prefetto di Brindisi e lo stesso Istituto Autonomo Case Popolari. Quindi, si dovrà necessariamente promuovere un’azione mirata a velocizzare le procedure, che da tempo mi dicono essere ferme, finalizzate a sanare l’anomalia amministrativa. Un’ anomalia le cui colpe non possono certo essere attribuite ai residenti. Alle famiglie – conclude Cavallo – vittime di leggi, regolamenti e comportamenti astrusi, invece, chiedo di tenere duro e di continuare a portare avanti, con la solita dignità, una battaglia sociale e di umanità che mi vedrà in prima fila al loro fianco”

In un’altra nota Emanuele Modugno di Rifondazione Comunista fa appello ai costruttori e ai proprietari, agli enti pubblici e agli enti ecclesiastici affinché facciano pervenire la disponibilità di immobili per gli sfrattati di Francavilla Fontana. Intanto anche Modugno sollecita la commissaria a chiedere al Prefetto il blocco temporaneo degli sfratti, l’unica l’autorità che può decidere in tal senso. “Le autorità – afferma in conclusione l’esponente di Rifondazione- la smettano di essere forti con i deboli e deboli con i forti”.