FP CGIL lancia l’allarme: “In bilico i 161 LSU della provincia di Taranto”

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Assistenti di scuolabus, conducenti di mezzi comunali, assistenti ai diversamente abili, operatori del protocollo

informatico, custodi cimiteriali ed esecutori, gestori dell’albo pretorio informatico e cartaceo, impiegati come supporto ai dirigenti nelle segreterie affari generali , interessati a sopralluoghi con le forze dell’ordine per il controllo del territorio nonché addetti all’ufficio tecnico per la manutenzione di tutto il patrimonio comunale. Sono 161 i lavoratori socialmente utili che ormai da circa 20 anni svolgono attività fondamentali in 21 comuni della provincia ionica. Per loro il 31 dicembre, come ogni anno, scade la convenzione e si apre uno scenario di ennesima incertezza nonostante le leggi nazionali e regionali ne prevedano la stabilizzazione, confermata dai fondi stanziati a più riprese per agevolare i Comuni in questo percorso.
Scenario che quest’anno si incupisce di fronte all’intendimento della Corte dei Conti che nel 2016 all’atto della ratifica della convenzione Stato-Regione che riguarda proprio questo bacino di lavoratori giudicò insufficienti gli sforzi delle amministrazioni comunali che, dopo 22 anni di lavoro degli LSU e malgrado gli incentivi economici da parte dello Stato, non erano riuscite ad avviare un processo di definitiva stabilizzazione.
Un grido d’allarme a tutte le forze politiche e istituzionali interessate alla vicenda arriva dalla FP CGIL.

“Abbiamo chiesto più volte ai Comuni tavoli tecnici di confronto non solo per capire il loro impegno in tal senso ma anche per comprendere la capienza d’organico – spiegano dalla FP CGIL di Taranto – ma solo in pochissimi si sono resi disponibili, lasciando di fatto la maggior parte di questi lavoratori senza nessun tipo di risposta (solo 9 comuni hanno dato disponibilità ad avviare un percorso di stabilizzazione per un totale di 23 unità).
Come ogni 31 dicembre la convenzione con i Comuni scadrà e per i 161 LSU di Taranto si aprirà l’ennesima stagione di precarietà economica e sociale, considerato inoltre che qualora si riuscisse ad arrivare ad un accordo tra il Ministero del Lavoro e l’Assessorato al Lavoro della Regione Puglia, la Corte dei Conti ha già annunciato che non potrà ratificare l’impegno fino al 1° aprile 2018. Tre mesi senza assegno sociale e tre mesi di servizio pubblico insufficiente nei 21 comuni che impiegano questi LSU”.