Fiume Chidro perla del litorale jonico. Manduria Libera: “Non possiamo permettere ulteriori sfregi…e voi?”

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“L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.”

Ci permettiamo di prender in prestito le parole dell’astrofisico ed ambientalista canadese Hubert Reeves per lanciare il nostro grido d’allarme su ciò che sta accadendo sulla “Riserva naturale del fiume Chidro”. Una delle perle del litorale jonico – salentino purtroppo non rifulge di perfetta luce, nonostante l’ incanto naturalistico del luogo, dove il fiume Chidro, in un dolce amplesso, si unisce al mare creando un paesaggio mistico ed unico per la varietà e bellezza dei colori.

Siamo stati vivamente turbati ed attoniti dallo stato di abbandono in cui versa tutta l’area fluviale; in particolare non siamo rimasti indifferenti alla vista dell’orrido ponte cementizio che non solo non si sposa bene col paesaggio circostante, alterandone il bel scenario naturalistico, ma anche perché lo riteniamo fortemente precario ed instabile, sia per le persone poste sotto di esso sia per quelle poste sopra; e se si pensa che in questa stagione c’è un intenso traffico veicolare, questa cosa ci inquieta profondamente.

A ciò bisogna, inoltre, aggiungere il vergognoso ed orrendo impianto di captazione delle acque del fiume, realizzato sul finire degli anni ’80, dal consorzio Arneo, e mai entrato in funzione, che, a nostro parere, è da demolire il più presto possibile.

L’unica soluzione possibile per salvare e salvaguardare questo “locus amoenus” verte su un solo punto, ossia: la RINATURALIZZAZIONE!

Bisogna abbattere l’orribile ponte cementizio e sostituirlo con uno in legno, coniugandolo perfettamente col paesaggio adiacente, affinché possa essere utilizzato solo per il passaggio ciclo – pedonale, veicolando il traffico su altre strade; ed abbattere l’obbrobrio dell’Arneo, per ridare i suoi spazi alla Natura, in modo tale che la piccola Riserva fluviale si converta in un vero e proprio Parco; proprio come è accaduto con la vicina “Riserva Naturale delle Saline dei Monaci”. Un’altra cosa che ci ha lasciato esterrefatti in questi giorni è anche l’INCIVILTÀ e l’INCURIA UMANA che regna nella riserva; lavaggi con shampoo nel fiume, odori nauseabondi, immondizia in ogni posto e piccoli falò, adibiti un po’ qua e là lungo la foce, hanno trasformato il nostro fiume non solo in una sorta di “ristorante e bagno non autorizzato” ma anche in un’altra ennesima discarica.

Non possiamo starcene in silenzio e permettere questi ulteriori sfregi nei confronti della Natura e della nostra comunità, ne va non solo del turismo ma anche della nostra immagine; ecco perché noi di MANDURIA LIBERA a voce alta e ferma denunciamo tutto ciò. Noi non rimarremo indifferenti a questo scempio e voi?

Nota del Prof. Arch. Giuseppe Moscogiuri, Portavoce di MANDURIA LIBERA e dell’Avv. Piter Giorgino Coordinatore Forum Assetto del Territorio e Ambiente